Luciano Bracciantini è il titolare del ristorante che è stato accusato da Andrea Delogu di averla cacciata a causa del suo dress code. La conduttrice ne ha pubblicamente parlato sui social network, sostenendo che il personale avesse rifiutato di farla sedere soltanto perché indossava una tuta. L’imprenditore, tuttavia, ai microfoni del Corriere della Sera, ha raccontato una versione piuttosto diversa, sostenendo che le motivazioni del “no” siano ben differenti.
“Questa storia mi ha ferito più di una coltellata. È da poco che siamo aperti e figuriamoci se mando via qualcuno dal mio ristorante”, ha premesso. Inoltre, ha voluto ribadire di non fare alcuna distinzione tra i clienti. “Qui da me entrano tutti, senza colore politico o di genere. Fuori ho esposto la bandiera arcobaleno. Accolgo cani e bambini più di proprietari e genitori”. E sulla questione abbigliamento: “Io vivo in calzoncini e maglietta, pensa se caccio persone perché vengono in tuta. È stato tutto un grandissimo fraintendimento che ho cercato di spiegare a loro con un messaggio”.
Bracciantini: “Mai cacciato Andrea Delogu da mio locale”. Il racconto
Qual è allora il motivo per cui Andrea Delogu non è stata fatta accomodare presso il locale di Luciano Bracciantini? Il motivo, in base alla sua versione raccontata al Corriere della Sera, è molto semplice, ovvero non c’erano tavoli liberi. “Quando la coppia è venuta a chiedere avevamo tutti i tavoli prenotati, davvero. Poco dopo me ne hanno disdetto uno e quindi alla telefonata successiva abbiamo detto di sì. L’unico nostro errore è stato non dire subito che nel frattempo c’era stata una disdetta”.
Il ristoratore ha provato a rimediare alla questione con un messaggio, ma senza esito. “Ho raccontato cosa era accaduto e ho invitato anche la signora e il suo accompagnatore a venire a bere un bicchiere di vino offerto da noi e a venire a parlare dell’accaduto davanti a un piatto di spaghetti”. Una risposta però non è mai arrivata.