Spazzatura, criminalità, il Vesuvio. Nessuna delle minacce che affliggono i napoletani poteva spaventare quanto una possibile partenza del nuovo idolo azzurro. Ezequiel Lavezzi è definitivamente entrato nei cuori dei napoletani: magliette, statuine del presepe, ogni sorta di merchandising, per lo più abusivo. Di fronte ad un tale movimento popolare De Laurentiis avrebbe rischiato il linciaggio se non avesse acconsentito al ritocco contrattuale del Pocho. Il presidente non aveva gradito la pressione del manager dell’argentino, che era passato a batter cassa per chiedere un aumento di ingaggio del suo assistito, che, arrivato in Campania l’estate scorsa, aveva uno stipendio di circa un milione di euro.
Ma alla fine De Laurentiis, fedele alla filosofia secondo la quale «Noi li compriamo i talenti e di certo non li cediamo», ha ceduto prolungando il contratto all’attaccante che guadagnerà 3 milioni sino al 2014. Il Real, che iniziava a mostrare qualche interesse per il giocatore, dovrà dunque rinunciare. Almeno per ora, dal momento che se, come appare probabile, le prestazioni del 23enne si manterranno su questi livelli, le big d’Europa torneranno alla carica, memori delle parole che Pier Paolo Marino ha rilasciato: «La volontà di continuare un rapporto deve essere reciproca. Se qualcuno mi dicesse apertamente di non volere restare e mi presentasse un’offerta vantaggiosa per la società, non vedo perché dovrei trattenerlo». A Madrid qualcuno ha preso nota.