Il tempo stringe e l’ombra di George Soros sembra essersi stagliata definitivamente sul cupulone. È attesa per oggi una decisione definitiva del magnate ungherese-statunitense circa l’acquisto dell’As Roma.
Una volta ricevuto l’ok, i suoi uomini arriverebbero nella capitale nel giro di uno, due giorni per mettere finalmente la parola fine a una telenovela che si protrae ormai da settimane. Joe Tacopina, avvocato vicino al multimiliardario americano, è atteso a Roma già domani. Il gruppo bancario Unicredit, esposto per 377 milioni di euro con la società della Famiglia Sensi, spinge per la chiusura della trattativa, che si dovrebbe concludere per 283 milioni di euro, la stessa cifra di cui si parlava ad aprile, quando poi l’offerta araba e le voci incontrollate avevano infastidito Soros e bloccato temporaneamente l’affare.
Italpetroli Spa, controllante della società dei Sensi, continua a smentire le ipotesi di vendita e anche oggi ha dichiarato di non aver ricevuto neanche la manifestazione di interesse da parte di Inner Circles Spa e tantomeno dallo stesso Soros. La piazza però è calda e anche oggi le azioni dell’As Roma crescono in maniera inarrestabile (+11,79%) e sono state già chiuse per eccesso di rialzo. La Coppa Italia vinta sabato, battendo 2-1 l’Inter, potrebbe essere stato l’ultimo trofeo vinto dalla famiglia Sensi, dopo un’altra Coppa Italia, due Supercoppe di Lega e lo Scudetto del 2000-2001.
Una chiusura lampo della trattativa sarebbe auspicabile anche per affilare le armi in tempo per il calciomercato, ormai entrato nel vivo.