L’ha definito bene Gianpiero Mughini: l’uomo più mass mediatico della terra, come lui solo gente del calibro di Marylin Monroe. Josè Mourinho fa notizia anche quando non parla. Nel dopo partita di Inter-Lecce, vinta dai padroni di casa grazie alla marcatura di Cruz, il tecnico manda avanti il suo vice Giuseppe Baresi: «Aveva iniziato lui con la conferenza della vigilia – farà poi sapere il portoghese – era giusto che finisse lui». Ma Beretta, allenatore del club salentino, non ci sta e si accoda a quanti reputano gli atteggiamenti stravaganti di Mou un po’ sopra le righe: «La cosa mi dispiace un po’ – dice sul silenzio dell’interista – lui non è mai banale e sarebbe stato interessante ascoltarlo. Forse serviva un po’ più di rispetto nei confronti dei tifosi, dei giornalisti, dell’allenatore e dei giocatori del Lecce».
Tornando alla partita il neo allenatore del Lecce ha le idee chiare: “Li abbiamo imbrigliati a lungo, ma alla fine eravamo stanchi e non siamo più riusciti a salire, a entrare nella loro metà campo”. Non troppo lontano il pensiero del numero due della panchina neroazzurra: “Eravamo un po’ lenti e abbiamo sofferto un Lecce molto organizzato, ma volevamo vincere a tutti i costi, come dimostra il fatto che abbiamo cambiato il modulo 4 volte”. E poi spiega che The Special One vuole farlo crescere anche imparando a gestire le interviste: “credo che succederà una volta ogni tanto”