Gigi Buffon è pronto al rientro. «Il programma prevede che giochi a Messina per un tempo e sicuramente in Coppa Italia. Per il Siena vedremo. Ma se il mister preferisce farmi allenare per arrivare al meglio potrei saltare questa partita. Poi può essere che d’ora in poi giocherò solo in Coppa Italia e Manninger sempre in campionato e Champions League. Lui è stato bravissimo a sostituirmi in un momento non facile. È stato bravo perché ha sbagliato poco, in questo aiutato anche dalla squadra che gli ha fatto correre pochi pericoli. Ma quando è stato chiamato in causa si è fatto trovare sempre pronto».
Immancabile la domanda sul futuro. «Non voglio fare voli pindarici – risponde l’estremo difensore bianconero -. Giocherò fino a quando mi sentirò Buffon. In questi tre mesi ho avuto l’opportunità di vedere parecchie partite e penso di avere la possibilità di giocare ancora qualche tempo. Continuerò fino a quando non avrò la sensazione di sfigurare».
La Juve è a -6 dall’Inter. Vincere il campionato è ancora possibile? Buffon non ha dubbi: «La Juve secondo me può battere chiunque. L’ho detto a luglio che potevamo addirittura vincere la Champions. Qualcuno rideva, ma se conosci il valore della gente con cui ti alleni sai di che cosa stai parlando e io sono convinto di questa cosa. Per vincere lo scudetto serve continuità e noi l’abbiamo trovata ultimamente, anche se poi non è servito a molto perché nonostante uno sforzo immane la distanza dall’Inter rimane. Dobbiamo sperare che loro rallentino e proseguire di questo passo, ma non è semplice».
Detto questo, arriva inevitabile la domanda su quale sia la preferenza di Buffon tra Champions League e campionato. Il portiere della Juve non ha dubbi: «La Champions è una vittoria che manca a me e a tutto il popolo juventino. Più il trofeo è grande e prestigioso più lo vorresti raggiungere. Una volta il popolo juventino chiedeva solo quella, adesso ha un po’ abbassato le pretese e vuole lo scudetto, che una volta era considerato poco. Per le nostre caratteristiche è forse più facile vincere la Champions che il campionato. È chiaro che non bisogna fare una scelta in questo momento. Fino a febbraio bisogna dare l’anima per assottigliare la differenza con l’Inter, poi più avanti si potranno fare delle scelte. In questi due mesi dobbiamo solo pensare a non perdere altro terreno, poi quando torneremo a giocare in Champions ci potrebbero essere delle svolte, magari positive per noi e negative per l’Inter. L’importante è non perdere altro terreno ora per non avere rimpianti poi».
Cosa manca alla Juve per tornare quella di un tempo? «Manca la vittoria. In quel caso anche i giocatori che ci sono adesso verranno rivalutati. Questa è una squadra che può vincere, se ci riusciremo ognuno di noi migliorerà e si sentirà più importante e competitivo. Un po’ come quello che mancava all’Inter»
Su Amauri, diviso tra Italia e Brasile. «Io credo che quando si parla di nazionalità, di senso di appartenenza, il calcio deve restare fuori da questi valori. Amauri deve scegliere quello che ritiene più opportuno anche perché quando fai delle scelte devi poi convivere con la tua coscienza. Questa per un uomo, non solo per un calciatore, è scelta importante e lui deve essere lasciato in pace»(calciomercato.com).