Premiership– Il punto del decimo weekend
Il Chelsea ritorna in vetta con una cinquina ai danni del Blackburn, approfittando della resurrezione del Liverpool, che supera con merito il Man Utd e raggiunge il quinto posto: alle loro spalle, si delinea la lotta per le posizioni Champions League, con le occasioni sprecate per Man City e Arsenal, raggiunte da Fulham e West Ham dopo un iniziale doppio vantaggio, mentre il Tottenham inizia la sua consueta fase di discesa con una sconfitta casalinga contro lo Stoke City.
In coda, successo per il Birmingham e pareggi per Wolves, Hull e Portsmouth.
Iniziamo dal match di Anfield Road, contraddistinto da un’accesissima e storica rivalità tra le due città, Liverpool e Manchester, distanti solo 30 miglia, che trasforma la casa dei Reds in un roboante inferno per gli avversari, i quali patiscono sin dall’avvio la volontà degli Scousers di mettere fine alla peggiore striscia di risultati degli ultimi 12 anni.
Il 2-0 che ne consegue nasce dalla maggior cattiveria dei padroni di casa e dalla differenza che risulta dallo schierare un centravanti di livello mondiale (Fernando Torres) e uno da club di medio-alto livello (Dimitar Berbatov): la rete del madrileno, che schianta fisicamente il povero Rio Ferdinand e insacca di prepotenza sotto la Kop, giunge al culmine di un’ora di gioco vissuta con intensa energia da parte degli uomini di Rafael Benitez, non a rischio di licenziamento secondo la dirigenza, che parte con Fabio Aurelio sulla linea dei trequartisti, al pari di Dirk Kuyt e Yossi Benayoun e senza il proprio capitano Steven Gerrard, in tribuna per infortunio e sostituito da Lucas.
In un Anfield ricoperto da palloni da spiaggia lanciati da entrambe le frange, ricordo dell’evento che ha determinato la sconfitta dei rossi contro il Sunderland lo scorso weekend, parte bene il Liverpool con una grande parata di Edwin van der Sar su velenosa punizione mancina di Fabio Aurelio, pericoloso in seguito con un inserimento di testa neutralizzato dal portierone olandese, impegnato anche dal connazionale Kuyt, che sbaglia controllo e conclude a lato.
Pochi segnali dallo United, che riesce a guadagnare metri con il passare dei minuti ma giunge raramente alla conclusione (Wayne Rooney di testa, debole), sfruttando male la rapidità di Antonio Valencia sulla fascia destra, dove avrebbe potuto facilmente soppiantare il tenero Emiliano Insua; l’inserimento di Michael Owen, accolto con l’appellativo di “Giuda” dai tifosi del club dove è cresciuto, ne ha segnati 188 ma non è mai stato molto amato, scuote i Red Devils che colpiscono una traversa da distanza ravvicinata con lo stesso Valencia, armato da un intelligente assist di Owen e reclamano un rosso diretto ai danni di Jamie Carragher, che stende Rooney lanciato verso la porta.
Nel finale, spazio per le espulsioni a carico di Nemanja Vidic (la terza in altrettante sfide con il Liverpool) e di Javier Mascherano e per i contropiede Scousers, che raddoppiano nel recupero con il giovane David Ngog, subentrato a Torres, servito da un finalmente positivo Lucas.
La partita della riscossa può avere un significato per il Liverpool solo se sarà replicata nel prossimo turno a Craven Cottage, ma i segnali emessi dal gruppo sono importanti, anche in assenza del proprio leader e capitano: un successo meritato, voluto e conquistato da una squadra determinata alla conquista dei 3 punti, a fronte di un Man Utd quasi intimorito dalla verve avversaria, con una vecchia guardia deludente e da un attacco sterile, che potrà riscattarsi sabato prossimo contro il derelitto Blackburn.
Negli altri incontri:
Quelli che si aspettavano da mesi un rovescio del Tottenham, club dal rendimento storicamente altalenante, sono stati accontentati sabato nel match contro lo Stoke City, con Glenn Whelan protagonista del gol della (immeritata) vittoria per 0-1 a quattro dalla fine, con gli Spurs ridotti in dieci uomini per l’infortunio occorso ad Aaron Lennon, a sostituzioni esaurite.
Nel complesso, molto meglio gli uomini di Harry Redknapp, che perdono Johnny Woodgate dopo un quarto d’ora di gioco ma si rendono pericolosi con lo stesso Lennon, con Peter Crouch (salvataggio sulla linea di James Beattie) e con Niko Kranjcar (palo) nella prima frazione, ancora con Crouch (Fabio Capello in tribuna…) e Vedran Corluka in una ripresa che vede in campo il redivivo Roman Pavlyuchenko, subentrato a Robbie Keane, il quale non riceve mai un pallone giocabile, in quanto nessun cross piomba dagli esterni sulle teste degli altissimi strikers locali.
Avessero vinto, i bianchi avrebbero raggiunto il Man Utd al secondo posto, invece si devono accontentare di una posizione in zona Champions, la quale verrà messa in discussione dall’Arsenal nell’accesissimo derby londinese del prossimo sabato.
Botta e risposta nel finale tra Wolverhampton ed Aston Villa, con Gabriel Agbonlahor a siglare il vantaggio su assist di Emile Heskey ed il pareggio di Sylvan Ebanks-Blake su penalty concesso per inutile fallo di Steve Sidwell su Michael Kightly: gli arancioni avrebbero meritato i tre punti in virtù delle occasioni costuite nell’arco del match, in particolare con Christophe Berra (salvataggio sulla linea di James Milner), Ebanks-Blake ed un netto rigore negato dall’arbitro per uno stupido fallo di Richard Dunne su Kevin Doyle.
Villans molto spenti rispetto al successo dello scorso weekend contro il Chelsea, nonostante schierassero lo stesso undici iniziale, Wolves molto migliorati sul piano del gioco e ora fuori dalle ultime tre posizioni valide per la retrocessione in Championship.
La prima rete stagionale di Ivan Klasnic consente al Bolton di superare 3-2 un Everton che era riuscito a rimontare con Louis Saha e Marouane Fellaini le reti iniziali del coreano Chung-Yong Lee e di Gary Cahill-
I bianchi non vincevano in casa dallo scorso aprile, mentre i Toffeemen erano reduci da un pessimo rovescio rimediato all’Estadio da Luz contro il Benfica (5-0) ed iniziano nel peggiore dei modi, con occasioni per Tamir Cohen e Kevin Davies in rapida successione, si riprendono grazie ad un palo colpito da Jo sugli sviluppi di un corner battuto dal giovane Dan Gosling , non si arrendono alle due reti dei Trotters, rimontano a cavallo dei due tempi ma capitolano a quattro dalla fine, grazie al croato idolo dei tifosi del Werder Brema, da poco subentrato al pessimo Ricardo Gardner.
Primo successo casalingo stagionale per il Bolton, che raggiunge i blu a metà classifica.
Ottimo successo del Wigan ai danni del Burnley (1-3), fino a sabato sempre vincente a Turf Moor, dove è caduto anche il Man Utd, grazie al talento di Hugo Rodallega, nuova stella sudamericano prodotta dal management dei Latics, dopo Palacios, Valencia e Figueroa (rottura dei legamenti di un ginocchio per lui, stagione finita).
Eppure i Clarets si erano portati presto in vantaggio grazie a Steven Fletcher, puntuale sull’assist di Robbie Blake, ma il colombiano aveva subito impattato per la sfortuna occorsa a Brian Jensen, che nell’occasione si infortuna ad un ginocchio e deve uscire in luogo del peruano Diego Penny, che subisce poi altre due reti con Rodallega ed Emmerson Boyce, su corner di Paul Scharner, nell’occasione schierato come esterno destro difensivo.
Fondamentali tre punti per il Birmingham, che si aggiudicano il confronto con il Sunderland (2-1) grazie alle reti di Liam Ridgewell (assist di Seb Larsson) e con James McFadden, servito da Cameron Jerome: a nulla vale l’autogol di Scott Dann nel finale, visto che Darren Bent spreca la rete del possibile pareggio a tempo scaduto.
Successo meritato per i blu, in virtù delle numerose occasioni da gol create con Larsson, in particolare su calcio piazzato, con Christian Benitez e i soliti McFadden e Jerome, a fronte di una pessima prova degli uomini di Steve Bruce (ex dell’incontro), nonostante la svolta tentata nella ripresa con un triplo cambio.
Brutto zero a zero tra due candidate alla retrocessione finale, Hull City e Portsmouth, con i Pompey obbligati ai tre punti per togliersi dall’ultima posizione in classifica, quindi più pericolosi con lo sciagurato Aruna Dindane, Hassan Yebda, Tommy Smith e Jamie O’Hara, mentre i Tigers rispondono con Geovanni e Dean Marney.
Classifica: Chelsea 24; Manchester United 22; Tottenham 19; Arsenal 19#; Manchester City 18#; Liverpool 18; Aston Villa 17#; Sunderland 16; Stoke City 15; Wigan 13; Burnley 12; Everton 11 #; Fulham 11 #; Bolton 11 #; Blackburn 10#; Birmingham 10; Wolverhampton 9; Hull 8; West Ham 6 #; Portsmouth 4.
# Una partita in meno (9 partite disputate)
Marcatori
9 reti Fernando Torres (Liverpool)
8 reti Darren Bent (Sunderland)
8 reti Didier Drogba (Chelsea)
6 reti Wayne Rooney (Man Utd)
6 reti Jermaine Defoe (Tottenham)
5 reti Louis Saha (Everton)
5 reti Robbie Keane (Tottenham)
5 reti Kenwyne Jones (Sunderland)
4 reti Thomas Vermaelen (Arsenal)
4 reti Emmanuel Adebayor (Man City)
4 reti Gabriel Agbonlahor (Aston Villa)
4 reti Carlton Cole (West Ham)
4 reti Francesc Fabregas (Arsenal)
4 reti Robin Van Persie (Arsenal)
Top 11:
1 Scott Simonsen (Stoke City)
2 Bakary Sagna (Arsenal)
3 Emmerson Boyce (Wigan)
4 Lucas Leiva (Liverpool)
5 Jamie Carragher (Liverpool)
6 Gary Cahill (Bolton)
7 Alessandro Diamanti (West Ham)
8 Joe Cole (Chelsea)
9 Fernando Torres (Liverpool)
10 Hugo Rodallega (Wigan)
11 Fabio Aurelio(Liverpool)
Flop 11:
1 Robert Green (West Ham)
2 Graham Alexander (Burnley)
3 Lars Jacobsen (Blackburn)
4 David Edwards (Wolves)
5 Nemanja Vidic (Man Utd)
6 John Heitinga (Everton)
7 Ashley Young (Aston Villa
8 Steve Sidwell (Aston Villa)
9 Jason Roberts (Blackburn)
10 Guillermo Franco (West Ham)
11 Robbie Blake (Burnley)
Prossimo turno:
Sabato 31 Ottobre 2009
Arsenal- Tottenham
Bolton- Chelsea
Burnley- Hull
Everton- Aston Villa
Fulham- Liverpool
Man Utd- Blackburn
Portsmouth- Wigan
Stoke- Wolverhampton
Sunderland- West Ham
Domenica 1 Novembre 2009
Birmingham- Man City