ESCLUSIVA/ Borini: «Lavoro e sacrificio, così ho conquistato il Chelsea!»

- La Redazione

FABIO BORINI attaccante del Chelsea racconta il suo esordio di ieri in Champions League. E il lavoro che da due anni sta facendo e che lo ha portato ad entrare nella rosa di Carlo Ancelotti

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ESCLUSIVA CHAMPIONS LEAGUE – Intelligenza, sacrificio e tanto lavoro. Questo è il mix vincente di ogni imprenditore e questa è anche la formula magica utilizzata da Fabio Borini, classe 1991, attaccante del Chelsea di Carlo Ancelotti.

Ieri al minuto 28 del secondo tempo ha fatto il suo esordio in Champions League contro l’Apoel Nicosia. «Cosa ho provato? Ero tranquillo, me lo aspettavo che prima o poi sarebbe arrivata l’occasione. Grazie anche a Ancelotti per la fiducia che ha nei miei confronti» dice Borini. Il giovane bolognese ha appena terminato l’allenamento della mattina e ha raccontato a ilsussidiario.net  il momento positivo che sta vivendo con i Blues.

Borini, ieri esordio in Champions: emozionato?

Veramente ero molto tranquillo. Non c’era niente che mi facesse essere nervoso. Ero certo che prima o poi sarebbe arrivata l’occassione di esordire in Europa. Ho giocato bene, aiutando la squadra e andando anche vicino al gol in un paio di occasioni. Ho fatto quello che mi ha chiesto Ancelotti.

Nessuna pressione davanti a 41.000 spettatori. Una bella dimostrazione di maturità professionale…

Ho sempre vicina la società e Ancelotti e li ringrazio per queste occasioni che mi offrono. Il lavoro e i sacrifici poi portano sempre a risultati…

Si racconta di un rapporto speciale con Carlo Ancelotti…

La sua presenza è un bello stimolo per cercare di fare sempre meglio. Siamo tutti e due italiani e ci capiamo al volo, visto che parliamo la stessa lingua…Sto costruendo la mia carriera e la sua considerazione e stima è senza dubbio importantissima per me.

Al tuo esordio in Premier con il Tottenham Drogba ti regalò lo champagne che aveva ricevuto come man of the match. Ieri qualche altra sorpresa?

Lo staff del Chelsea mi ha fatto i complimenti. Visto che mi conoscono da più di due anni hanno visto la mia crescita e appena uno dei giovani esordisce in prima squadra è anche una loro gratificazione per il lavoro che hanno fatto in Academy, Under 18, riserve e prima squadra. Un’attenzione non solo calcistica ma anche umana.

 

Il tuo futuro lo vedi in Premier o speri in un ritorno in Italia?

Adesso non pensa all’Italia. Sto bene a Londra e sto investendo e costruendo qui la mia carriera. Mi vedo solo qui. Poi in futuro se arriverà l’occasione ci penserò.

Come ti trovi in Under 21? In attacco c’è molta concorrenza…

E’ stata una bella esperienza. E’ importante poter scendere in campo al fianco di calciatori che giocano con continuità sia in Serie A che in B. La sfida di guadagnarsi un posto è una di quelle che mi sono posto e mi sento pronto ad affrontare.

 

Due tuoi compagni in azzurro, Balotelli e Santon, stanno vivendo un momento particolare all’Inter. Che consiglio gli dai?

Mario l’ho visto per la prima volta in Under nell’ultima partita. Davide invece lo conosco da tempo perché era mio compagno già nelle under minori. Sa di essere un grande giocatore e sa quello che deve fare.

 

orini per chi faceva il tifo?

Da piccolo simpatizzavo per la Juventus. Non ero però un tifoso sfegatato

 

(Eugenio Monti)





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