Nessuno vorrebbe essere nei panni dell’arbitro di Genoa-Inter di sabato. Allo stadio Marassi ogni decisione dell’arbitro verrà quasi sicuramente contestata. Da una parte il popolo rossoblu, che accarezza il sogno della Champions, si è stufato dei continui errori arbitrali ai suoi danni. Nella gara con il Siena il principe Milito si è visto annullare un gol regolare, fin qui niente di strano se non fosse che a Milito in questa stagione non hanno convalidato ben cinque reti. Gli undici di Gasperini stanno esprimendo forse il miglior calcio della serie A, ma hanno trovato nella classe arbitrale un valido oppositore. Questo almeno è quello che dicono le statistiche.
Di contro a Genova arriva l’Inter che in settimana con lo sfogo di Mourinho ha messo benzina sul fuoco delle polemiche. Il tecnico portoghese ha parlato di «scandalo in arrivo», perché ha il timore che gli arbitri si sentano quasi legittimati a fischiare contro la sua squadra. La Juve e la Roma, secondo Mourinho, hanno descritto una situazione inverosimile (l’Inter favorita dagli arbitri) e hanno così messo pressione a tutta la classe arbitrale. Prendiamo ad esempio una possibile situazione di gioco: Milito, strattonato, cade nell’area avversaria, ma il contatto non è poi così determinante. Se l’arbitro fischia il rigore rompe il tabù dell’Inter di un anno senza rigori contro, ma provoca le reazioni dei nerazzurri che adesso si aspettano lo «scandalo» (Mourinho dixit) per protestare. E così viceversa. In questo clima guidato dalle dietrologie l’Inter non può dormire notti tranquille: dopo il Genoa, infatti, sfida la Fiorentina. Con i viola quest’anno è successo di tutto e di più. Prima il gol di mani di Gilardino, poi un periodo con molte decisioni arbitrali a sfavore e adesso un periodo nel quale sembrano trovare posto le compensazioni arbitrali. In buona sostanza chi alza la voce sembra avere la meglio. L’arbitro di sabato sa che ogni fischio sarà contestato non solo sugli spalti, ma dagli stessi giocatori di entrambe le squadre che avranno il sospetto di un arbitro vittima della situazione creatasi. Di certo Collina dovrà designare una persona con la personalità forte: da Marassi passa la credibilità di uno scudetto. Lo stesso si può dire per il derby della Mole. Il Torino non vuole essere la vittima sacrificale del sistema calcio, la Juve vuole che l’arbitro si senta libero di fischiare.
(Luciano Zanardini)