Santon, Criscito, Santacroce e Marchisio. Quattro nomi sui quali Marcello Lippi farà sicuramente affidamento per il futuro della nazionale. Per il momento sono parcheggiati nell’Under 21, perché forse non sono ancora pronti per il grande palcoscenico. Sì, potrebbe essere così, se si fa riferimento a Criscito e a Santacroce. Mentre per gli altri due (Santon e Marchisio) il discorso è ben diverso: sono due predestinati da quella divinità chiamata pallone. Santon ricorda per personalità e grazia stilistica il primo Paolo Maldini; Marchisio è stato accostato dai più (deve migliorare nella fase realizzativa) a Marco Tardelli. Faranno strada. Nei rispettivi club sono già delle pedine importanti. In nazionale devono per forza di cose portare il loro contributo alla causa dell’Under 21 in vista della fase finale dell’Europeo di categoria. Restano a malincuore con i pari età per rispettare una sorta di rigido protocollo: nella nazionale maggiore si arriva per gradi. L’Italia negli ultimi anni ha vinto molto con l’Under 21, ma ha trovato anche un terreno fertile per mietere i suoi successi. Da una parte il calcio nostrano ha sempre schierato i migliori giovani, dall’altra molti Paesi hanno optato per far crescere i più promettenti subito con i big o al massimo (vedi il caso emblematico di molti giocatori dell’Argentina e del Brasile impegnati con l’Under 20) di impiegarli per una stagione nelle nazionali giovanili. Lippi, che certo sconta un atteggiamento generale della Federazione, dovrebbe avere il coraggio di guardare avanti, di pensare già alla prossima edizione dei Mondiali. Resta il fatto che Santon e Marchisio hanno giocato una gara amichevole, mentre la nazionale maggiore affrontava le qualificazioni per i Mondiali con Montenegro ed Eire. Chi ha tenuto a freno Cristiano Ronaldo o chi, come Marchisio, non ha fatto rimpiangere Cristiano Zanetti meriterebbe una ben altra possibilità. In Italia c’è poi l’antica dilemma (irrisolto) sulle convocazioni: si chiama chi sta meglio in un dato momento o chi garantisce sicurezza e affidabilità all’interno di un progetto a lungo termine. Qualsiasi sia la risposta, Santon e Marchisio (entrambi rispondono alle due caratteristiche “richieste”) avrebbero fatto comodo a questa Italia. Così come Criscito e Bocchetti, così come Acquafresca, Balotelli e Giovinco.
Luciano Zanardini