4 maggio 1949- 4 maggio 2009: domani è l’anniversario di Superga. Sessanta anni sono passati da quel tremendo e misterioso segno del Destino, che decimò una delle squadre più forti del periodo. Il grande Toro, e la vita di trentun uomini, finirono nel tardo pomeriggio di quel 4 maggio, quando l’aereo che li trasportava si scontrò contro il muraglione del terrapieno posteriore della basilica di Superga. Gli Invicibili, come amano ricordarli i tifosi granata, erano l’emblema e la speranza di quell’Italia che voleva risollevarsi dopo le tragedie della guerra.
Un milione furono le persone che assistettero ai funerali e siamo certi che saranno a centinaia i tifosi che domani mattina risponderanno all’invito per la commemorazione, organizzata dal sito Toronews.net, al Cimitero Monumentale di Torino. Una preghiera, un momento di silenzio e di dolore per ricordare e non dimenticare che la storia del Toro è anche, e soprattutto, questa. Il programma prevede il ritrovo davanti all’ingresso di Via Varano 35 (lato collina ) alle ore 10.00 precise. I tifosi e gli organizzatori non entreranno dall’ingresso principale di Corso Novara, ma per l’occasione verrà aperto l’ingresso di Via Varano n.35, esattamente diretto alla Quinta Ampliazione, dove ci sono le sepolture (area monumento Tamagno).Intorno alle 10.15, si raggiungerà la nicchia commemorativa dei Caduti di Superga, situata proprio nei pressi del Mausoleo eretto in onore del grande tenore Francesco Tamagno. Nei sotterranei sottostanti alla nicchia, si trovano i loculi di Valentino Mazzola, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Guglielmo Gabetto, Ernesto Egri Erbstein, solo per citarne alcuni. Si tratta di un sito di importanza eccezionale, che ogni tifoso Granata dovrebbe conoscere.
Ermanno Eandi, il noto e tifosissimo artista, con la sua straordinaria capacità di raccontare i sentimenti, ricorderà il Mito degli Invincibili, mentre Franco Ossola, figlio del giocatore granata Franco, leggerà la formazione con i nomi dei giocatori morti nello schianto. Un momento semplice, spontaneo che nasce dal cuore di chi ama e soffre per il Torino. Sarà un abbraccio fraterno, silenzio e discreto tra uomini uniti dalla stessa fede calcistica ma che non vogliono dimenticare. Nonostante siamo passati già sessant’anni.