Potrebbe non essere così irraggiungibile il sogno di calciomercato targato Fabregas. Le ultime parole di Adriano Galliani, a Villasimius per il classico workhsop estivo con gli sponsor, lasciano infatti ben sperare i supporters del Diavolo. Parlando di mercato il numero 2 rossonero ha confessato: «Vogliamo Dzeko perché serve una prima punta come lui, aspettiamo che il Wolsburg a cui abbiamo scritto cambi idea e lo ceda. Ma ci stiamo cautelando. Ho telefonato a Wenger dell’Arsenal: Adebayor potrebbe servire, oppure Fabregas. Wenger mi ha detto parliamone. Invece nessuno ci ha chiesto Pirlo che non è sul mercato anche perché tutti sanno che certi fuoriclasse possono andare soltanto in cinque club del mondo di primissima fascia: Berlusconi ha detto che potrebbe andar via solo in caso di un’offertona. Comunque finché in Spagna ci sono i geni che inventano le leggi per acquistare i campionissimi e finché in Italia ci sono lobby come il sindacato calciatori che impediscono di cambiare tre extracomunitari invece di due, dobbiamo stringere i denti. Ma qualcosa si muoverà. Sugli stadi Abete ha detto in Senato che non sa che cosa pensano i presidenti club e ci scriverà per saperlo. Allargo le braccia e vado a fare il bagno».
Quindi Galliani analizza il “particolare” momento del Milan, all’insegna del risparmio: «E’ il tempo del massimo rigore e della responsabilità perché in un anno l’Italia vale la metà secondo gli indici di Borsa e Berlusconi e la Fininvest che per 23 anni hanno immesso tanto denaro fresco per ripianare le perdite al 24esimo hanno deciso di riposarsi. Lo impone lo stato dell’economia. Stiamo allestendo una squadra con un occhio al bilancio e uno alla competitività che resterà altissima. Non stiamo smantellando e non venderemo il Milan, neanche in una quota minima. La dolorosa cessione di Kakà ha portato i 70 milioni che ci consentono di ripianare le perdite e di fatto ha abbassato di un buon 20 per cento il monte stipendi e anche noi pensiamo a un tetto salariale complessivo: impossibile superare una percentuale del fatturato perché noi vogliamo garantire un Milan sano e quindi anche campioni e uomini veri come Gattuso, con il quale ho cenato l’altra sera, hanno detto di essere pronti ad abbattere lo stipendio: contratto allungato da 2 a 3 anni, ma ribassato. Ambrosini? Ci sono ancora differenze sul quanto. Invece abbiamo rinnovato per un anno con Favalli. Pato ha ancora 3 anni di contratto, lo allungheremo e gli aumenteremo qualcosa, ma niente follie. Altrimenti a che serve vendere Kakà? Oggi è il momento di esultare per Davide Di Gennaro, attaccante dell’ 88 che abbiamo vinto alle buste. Andrà in prima squadra assieme ad Albertazzi, Zigoni, Strasser, Ikande, Oluamadi. Vedrete che buon lavoro farà Leonardo. E il ds del settore giovanile sarà Mauro Pederzoli del Torino».