Ci siamo. Vinicio Fioranelli è pronto a giocarsi l’ultima carta. Con la speranza che sia quella vincente. L’agente Fifa aspetta l’ormai famosa fidejussione che gli consentirebbe di abbattere lo scetticismo delle banche, soprattutto di Unicredit, che avrebbe già pronto un piano alternativo nel caso fallisse la trattativa con il gruppo Fioranelli-Flick. L’istituto di Piazza Cordusio, infatti, avrebbe come asso nella manica la possibilità di presentare ai Sensi un investitore straniero. Fioranelli, però, si dice ottimista. Il manager conta di chiudere in quattro-cinque giorni. E quindi, se la scadenza è quella corretta, c’è da aspettare qualche ora.
La società di diritto svizzero che fa capo a Fioranelli insiste per centrare l’obiettivo. Da Zurigo, il procuratore sportivo sta cercando di risolvere i problemi che finora non gli hanno permesso di acquistare la Roma. Per prima cosa servono quelle carte che convincano Mediobanca, advisor incaricato dai Sensi per rientrare del debito, e Unicredit, creditore verso la famiglia romana di circa 300 milioni di euro. Dall’entourage di Fioranelli trapela ottimismo. Il gruppo elvetico è convinto di poter fornire le garanzie richieste da Mediobanca entro domani. In caso contratrio scatterebbe il piano B.
Dopo il comunicato di Italpetroli che, giovedì sera, ha interrotto la negoziazione con Fioranelli, i vertici di Mediobanca e di Unicredit hanno cominciato a lavorare per trovare la soluzione migliore per la società giallorossa. Gli istituti di credito starebbero verificando la solidità di un compratore straniero che sarebbe disposto a prendere la Roma. Si tratterebbe di un fondo tedesco. Nei prossimi giorni se ne saprà di più. Intanto i tifosi non ne possono più di aspettare. Ieri sul muro di cinta del centro tecnico di Trigoria sono comparsi altri striscioni contro la Sensi: “Vattene” e “Rosella laziale” le ultime scritte provocatorie.