ESCLUSIVA ATLETICA/ Mondiali, Antonietta Di Martino: lotto per una medaglia!

- La Redazione

ANTONIETTA DI MARTINO presente i mondiali di atletica che prendono il via oggi a Berlino. L’atleta campana, saltatrice in alto, sarà una delle punte di diamante della spedizione azzurra

dimartino_antonietta_R375x255_14ago09 Di Martino oggi di nuovo in gara (Foto Ansa)

L’erede di Sara Simeoni e Antonella Bevilacqua è lei Antonietta Di Martino, l’atleta nata a Cava dei Tirreni il 1 giugno 1978, medaglia d’argento ai Campionati europei indoor 2007 di Birmingham, seconda anche ai Mondiali 2007 di Osaka e prima ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009. Una vera campionessa che promette di fare ottime cose ai Mondiali di Berlino che si svolgeranno nella capitale tedesca da oggi fino al 23 agosto 2009.

Un’atleta che ha dimostrato di avere una grinta e una determinazione incredibile. Non lo dicono solo le sue medaglie e i suoi cinque titoli italiani. Ma anche la sua storia con l’atletica che inizia all’età di 12 anni con i Giochi della Gioventù. A differenza di quello che si può pensare il salto in alto non è la sua prima specialità: inizio infatti con  l’epthathlon.

Nel luglio del 2001 porta d’un colpo agli Assoluti di Catania il suo personale da 1,93 a 1,98. Un mese dopo è capace di centrare la finale mondiale di Edmonton dove chiude al dodicesimo posto. Dal 2003 al 2005 passa anni difficili a causa di diversi infortuni. Nel 2006 torna però a buoni livelli e coglie un prestigioso quinto posto ai Mondiali Indoor di Mosca e un decimo posto agli Europei di Goteborg. E’ il 2007 però il suo anno migliore. Infatti ai Mondiali di Osaka si piazza al secondo posto dietro alla croata Vlasic e davanti alla russa Chicherova. Il 2008 è un anno sfortunato. E purtroppo non riesce andare oltre il decimo posto alle Olimpiadi di Pechino. Questa potrebbe essere la stagione del riscatto. Ha già sconfitto per la prima volta proprio la rivale croata Blanka Vlasic al Golden Gala di Roma dove ha anche vinto la gara. Suoi sono i record di salto in alto italiani. Indoor con 2 metri e assoluto, all’aperto con 2,03. Un talento incredibile che con il suo 1,69 centimetri di altezza riesce a saltare con un differenziale incredibile di 34 centimetri per il suo record personale.Sarà protagonista in questi mondiali e in esclusiva per ilsussidiario.net racconta come si sta preparando alla sua gara.

Antonietta Di Martino, l’erede di Sara Simeoni?

Speriamo di si. Anche se per ripetere le imprese di questa grande atleta ne devo fare di strada. Per ora mi accontento di partecipare a questi Mondiali di Berlino dopo la delusione di Pechino. Ho voglia di fare bene e mi sento molto concentrata.

Lei fino a quando gareggerà? Non potrebbe regalarci un alloro olimpico a Londra 2012?

A Londra conto di esserci. Ma avrò già 34 anni. Certo sognare di vincere l’Olimpiade fa parte del mio lavoro di atleta. Ma andiamo per gradi. Prima di tutto ci sono questi Mondiali.

La pressione su di lei non le da fastidio, anche in un certo modo la popolarità?

Ormai ci sono abituata, anche alla popolarità. L’importante è che cerco di mantenere il mio equilibrio psicologico e non mi faccio troppo distrarre da tutta questa attenzione dei media e del pubblico.

Magari per regalarci un record del mondo?

No non scherziamo. Il record del mondo della Kostadinova di 2,09 è praticamente imbattibile. Almeno da parte mia. Lei era un autentica fuoriclasse. Ha fatto cose grandissime per l’atletica di tutti i tempi.

Più grande lei o Sara Simeoni?

Più grande la Kostadinova. Secondo me è la più forte saltatrice in alto di tutti i tempi.

Come si è preparata a questi Mondiali?

Mi sono allenata moltissimo. 5-6 ore nella stagione invernale al giorno. 2-3 ore al giorno nella stagione primaverile – estiva, alternandomi poi con la partecipazione ai vari meeting e alle varie gare.

Chi la sta aiutando in questo lavoro?

Il mio allenatore Massimiliano Di Matteo che è anche il mio fidanzato. E poi Angelo Zamparin che è tecnico della nazionale.

E’ un atleta del sud, di un sud che meriterebbe di più a livello sportivo. Cosa pensa?

Certo. Ho fatto tanta fatica solo per farmi dare una pedana di salto in alto nella mia città, Cava dei Tirreni. Sarebbe bello che qui da noi si organizzasse una grande competizione. Non so i campionati europei di atletica, a Napoli ad esempio. Ma è ancora tutto molto difficile. Questa è la triste realtà per il sud.

Magari potrebbe dare una spinta con un suo successo a Berlino…

Vincere sarebbe fantastico. Mi accontento di una medaglia.

Chi sono gli atleti più forti di sempre dell’Italia?

Mennea e la Simeoni. Hanno fatto grandi cose. Sono indimenticabili

E della storia dell’atletica?

In campo maschile metto Jesse Owens e Carl Lewis. In quello femminile la Kostadinova.

E chi le piace dell’atletica attuale?

Bolt è un fuoriclasse. Ma io sono un amante dell’eptathlon: ammiro molto la svedere Caroline Kluft.

Lei è un simbolo di Cava dei Tirreni.  Le fa piacere tutto questo?

Mi fa piacere essere un simbolo della mia città e di tutto il sud.

Dopo la sua carriera di atleta cosa farà?

Mi piacerebbe fare l’allenatrice, ma non è per niente facile. Anche perchè voglio costruirmi una famiglia e avere dei figli e le due cose contemporaneamente non sono molto conciliabili.

Non ha pensato di scrivere un libro, magari una sua autobiografia?

Ci sto pensando. Sarebbe bello, magari per stimolare qualche ragazzo a innamorarsi dell’atletica, come è successo a me.

Tornando a Berlino come li vede questi Mondiali?

Penso che sarà un grande successo di pubblico. I tedeschi ci tengono moltissimo a questa competizione.

Ha tre sogni da realizzare?

Certo, quando avrò appeso le scarpette al chiodo non voglio avere rimpianti. Voglio appunto costrurimi una famiglia e crescere nel migliore dei modi i figli che avrò. E fare qualcosa naturalmente di bello e importante al di fuori dell’atletica.

Insomma una Antonietta Di Martino molto determinata…

Sono così. La determinazione fa parte del mio carattere, mi ha accompagnata anche nei momenti più difficili della mia carriera. A questo ci aggiungo la cosa più importante della mia vita. La fede in Dio che è essenza stessa del mio temperamento. Quella forza che mi consente di affrontare la vita, anche nei suoi aspetti più brutti, con uno spirito positivo incredibile.

(Franco Vittadini)





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