Garrone si è detto spiaciuto, ma per nulla intenzionato a fare marcia indietro su Antonio Cassano.
Nessuno spiraglio per Cassano, Garrone è tutt’altro che intenzionato a tornare sulle proprie decisioni. «Purtroppo con quello che è stato fatto non posso che mantenere questa linea. E so che da parte di tanti giovani amanti del calcio ho avuto occasione di adesione a questa mia decisione», ha dichiarato il presidente della Sampdoriaai microfoni dell’emittente barese Antennasud. «Tra 15 giorni – ha aggiunto – si terranno le prime sedute del collegio arbitrale e a me dispiace molto perché Cassano, a parte uno straordinario talento, se non avesse avuto quel caratteraccio, se non fosse stato un po’ sbruffone ogni tanto e senza capacità di controllo dei raptus che gli vengono, sarebbe forse uno dei più grandi giocatori del mondo». A proposito del rapporto con il giocatore, poi, ha rivelato che è sempre stato «ottimo».
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Non solo: «Lui rispettava solo me nella società, ha avuto questioni con il direttore generale, questioni con gli allenatori e così via». Secondo Garrone, il problema di Cassano è che «è ineducato, non è mai stato educato, fino a 15 anni era un piccolo delinquente, lo dice anche lui nei suoi libri». Quindi, «è difficile capire – ha concluso – se sarebbe in grado di controllarsi anche al di fuori delle partite ufficiali. Nell’ultimo campionato, nelle ultime 15 partite era diffidato e non ha dato l’occasione a nessun arbitro di ammonirlo e quindi ha giocato fino alla fine. È fragile, un carattere complesso».