ESCLUSIVA TORINO CALCIO – «Calma, calma, calma: non buttiamo via il bambino con l’acqua sporca». Fabio Ravezzani, direttore di Telelombardia, analizza con ilsussidiario.net la situazione attuale in casa Toro, dopo l’incontro di ieri pomeriggio tra Urbano Cairo e la famiglia Tesoro, nuovi possibili acquirenti del club granata.
Ravezzani, Cairo se ne deve andare?
Non bisogna mai buttare via il bambino con l’acqua sporca. Se un presidente non ottiene risultati è giusto che ci si guardi intorno per cercarne uno migliore ma è sbagliato mandarlo via a tutti i costi perché poi non si sa chi può arrivare. Questo vale in generale e vale soprattutto per il Toro.
La storia granata sembra essere segnata da cambiamenti di presidenza che hanno portato solo problemi…
Ricordo che Sergio Rossi, uno dei miglior presidenti dopo Pianelli, fu cacciato in malo modo. E da quel momento è iniziata una deriva senza fine. Borsano fu un avventuriero, che portò il Toro vicino al fallimento. Poi Goveani che fu condannato per bancarotta. Ci fu Calleri che risanò una situazione disastrosa, ma non mise altri soldi per rilanciare il Torino e i tre genovesi che non si capiva bene chi rappresentassero. Non dimenticando Cimminelli che fece fallire il Toro. Cairo, dopo tanti anni, ha creato una situazione più solida e una credibilità più forte. Va bene cambiare Cairo, ma per il bene del Toro bisogna che si trovi uno che abbia più soldi e più solidità dell’imprenditore alessandrino.
La famiglia Tesoro non sembra dare così tante garanzie…
L’impressione è che Cairo abbia una situazione patrimoniale più solida. Detto questo, chi ha meno soldi magari ne vuole spendere di più per l’amore del Toro. Ho letto le interviste rilasciate dai Tesoro. Non sono tifosi del Torino, vogliono entrare nel grande calcio ma sono ondivaghi, parlando genericamente di Roma, Torino, Livorno. Prima smentiscono l’interessamente al Toro e poi lo confermano. Mi pare che la situazione non sia limpidissima. Cacciare Cairo tanto per cacciarlo è il miglior modo per ritornare ai tempi più bui.
Se bussasse invece alla porta in imprenditore solido…
Se ci fosse una persona forte, appassionata, che ha voglia di investire allora via Cairo subito. Prima però bisogna trovarlo…
Tra l’altro con la Pro Patria i Tesoro non sembra stiano raggiungendo grandi successi…
Questa è la domanda fondamentale: se a Busto Arsizio le cose non stanno andando bene, trovo difficile che le stesse persone possano portare risultati e un progetto vincente a Torino. Ci vuole estrema cautela. Ho passato 10 anni della mia carriera a parlare con persone che sembravano interessate al Toro e poi si dileguavano. Ho vissuto con sconcerto e sconforto la credibilità che si è data a un personaggio come Ciucariello. Non ci si può buttare a braccia aperte verso il primo che passa e dice di voler comprare il Toro…
L’intermediario principale è Michele Padovano che un domani potrebbe essere il nuovo ds…
Prima di parlar di direttore sportivi bisogna vedere se la famiglia Tesoro compra. Padovano è stato un grandissimo giocatore ma nell’ambiente il suo nome non è sinonimo di garanzia per un Toro vincente.
E’ giusto che i tifosi granata debbano soffrire sempre così tanto?
C’è da dire che il tifoso del Toro non è solo quello che protesta. Ho la speranza che le delusioni portate dai presidenti negli ultimi 20 anni siano state esempi da non ripetere e che non si abbracci il primo che arriva solo perchè dice "voglio comprare il Toro". Questo non vuole dire tenersi Cairo a tutti i costi. Vuol dire avere più calma e saggezza, perché gli anni che ho vissuto intorno al ’90 sono stati a livello dirigenziali i peggiori della storia granata. Cerchiamo di non ripercorre di nuovo quel periodo. Per il bene del Toro e dei suoi tifosi.
(Eugenio Monti)