E’ finalmente Manchester Milan: si decide domani il destino dei rossoneri in Champions. Per parlare di questa sfida abbiamo sentito, in esclusica per ilsussidiario.net Giovanni Lodetti, storico ex che dal 1961 al 1970 ha militato tra le file dei rossoneri. Ha conquistato 2 scudetti,1 Coppa Italia, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa dei Campioni e una Coppa Intercontinentale e proprio nella semifinale del 1969 di Coppa dei Campioni ha affrontato il Manchester United…
Lodetti, c’è Manchester United – Milan. Chi vede favorito?
Il Manchester United è nettamente favorito. Ha un 80% di possibilità di passare il turno. Il 3-2 con cui la squadra britannica si è imposto a San Siro potrebbe risultare decisivo. Il Milan dovrebbe fare un’impresa per qualificarsi.
E’ una missione impossibile per i rossoneri?
Tutto deve filare al verso giusto. Bisognerebbe sbloccare il risultato nei primi minuti o quantomeno andare al riposo con lo 0-0. I club inglesi in casa sono molto forti, giocano con aggressività e determinazione. E il Milan non mi sembra all’altezza delle stagioni precedenti, quando er aprotagonista in Champions League.
Ma nel Manchester potrebbe mancare Rooney?
L’ assenza di Rooney sarebbe compensata da quella di Pato. Nessuna delle due formazioni ci guadagnerebbe.
Dove si deciderà quindi questo match?
A centrocampo. Se il Milan giocherà in questo reparto come contro la Roma le possibilità di far bene saranno buone, poi saranno sempre gli attaccanti a decidere il risultato.
Speriamo in qualche invenzione di “Pippo” Inzaghi…
E’ difficile. Inzaghi ha i suoi anni. Ha giocato poco finora. Non voglio dire che sia impossibile. Ma il Milan non può sempre contare sui suoi miracoli.
Cosa manca al Milan?
E’ una buona squadra che però ha diversi elementi avanti con gli anni. Ci vorrebbe un rinnovamento generale per poter lottare al vertice maggiormente.
Quanto si sentierà l’assenza di Kakà?
Lui era sempre determinante in queste circostanze… C’è Ronaldinho che è un altro fuoriclasse. Credo che Kakà e Ronaldinho non possano giocare insieme, non possano coesistere. Kakà comunque ha fatto grandi cose nel Milan, era veramente un giocatore determinante.
C’è anche il duello Leonardo – Ferguson in questa sfida…
Per ora non c’è paragone. Leonardo è solo agli inizi di questo mestiere. Ferguson con il Manchester United ha vinto tantissimo. Ha un’ esperienza e un carisma incredibili.
Lei ha affrontato il Manchester United nella semifinale della Coppa dei Campioni del 1969, quando poi il Milan vinse in finale con l’Ajax. Che ricordi ha?
Bellissimi. Ho fatto due delle partite più belle della mia carriera. A Milano abbiamo vinto 2-0. Là abbiamo perso 1-0. Un’emozione stupenda.
Com’era giocare Inghilterra?
Fantastico, un’atmosfera stupenda con un pubblico caldissimo, pagine di football che rimangono impresse nel cuore. In quella nazione allora come adesso si respira una grande cultura sportiva.
Ha degli episodi di raccontare della Champions di allora?
A Glasgow il Milan si impose per 1-0 con il Celtic. Alla fine della partita il pubblico ci applaudì. Magnifico. Oppure il fatto di aver giocato contro Bobby Charlton, uno dei simboli dello United. E poi l’aver giocato in quel Milan, a fianco di Gianni Rivera.
Più grande Rivera o Baggio?
Penso che Rivera è stato il più forte giocatore italiano della storia moderna del calcio.
E Rocco?
Un grande allenatore. Un grande personaggio. Sapeva insegnare il calcio e costruire rapporti umani bellissimi con i giocatori, sapeva anche smitizzare il mondo del pallone. Aveva un modo di essere che sarebbe tanto utile al calcio contemporaneo che spesso si divide tra polemiche e tensioni inutili.
(Franco Vittadini)