Gli avvocati di Luciano Moggi passano al contrattacco e l’udienza per lo scandalo del calcio che si è svolta in mattinata a Napoli si arricchisce di nuovi elementi clamorosi. Come la trascrizione di una telefonata, relativa al novembre 2004, in cui Giacinto Facchetti, all’epoca dirigente dell’Inter e oggi scompaso, concorda con Paolo Bergamo la griglia degli arbitri. E si tratta soltanto di una delle 75 nuove intercettazioni, relative al periodo 2004-2005, presentate dai legali di Moggi, Maurilio Prioreschi e Paolo Trofino, con l’obiettivo di dimostrare che i contatti tra arbitri e dirigenti calcistici facevano parte della prassi comune e non di un sistema mafioso rispetto a cui il loro assistito sarebbe stato la cupola.
I due difensori hanno anche chiesto l’acquisizione di circa 3mila contatti telefonici con indagati da parte di dirigenti di società, ricavati dai tabulati anche relativi ai centralini dei club calcistici. I pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano non si sono opposti all’acquisizione delle 75 telefonate, dichiarando anzi di ritenerla indispensabile. Ed è quindi probabile che anche il presidente del collegio, Teresa Casoria, si esprimerà in senso positivo. Nel corso dell’udienza i legali di Moggi e di Leonardo Meani, ex addetto arbitri del Milan, hanno controinterrogato il colonnello dei carabinieri Attilio Auricchio, che ha coordinato le intercettazioni. Il militare ha spiegato che il 90% delle registrazini relative a Meani riguardano fatti personali. Mentre Trofino ha incalzato il colonnello nel tentativo di dimostrare che le indagini sarebbero state condotte in modo approssimativo. “Abbiamo incrociato dati rispetto alle utenze di dirigenti, centralini di alcuni club e tutti avevano contatti con i designatori”, ha detto Trofino. Indicando in particolare alcuni dirigenti di Milan e Inter tra quanti contattavano i designatori. “Noi non tiriamo in ballo nessuno, è un dato rilevante per la difesa il fatto che tutti avessero questo tipo di contatti”, ha aggiunto. Cosa che a suo giudizio dimostrerebbe l’insussistenza dell’associazione a delinquere a carico di Moggi. E dai contatti emersi da queste intercettazioni, ha detto ancora il legale, si evince che alcuni dei dirigenti di altre squadre erano a conoscenza delle designazioni il giorno prima di Moggi.
La prossima udienza è stata fissata per il 20 aprile. In quell’occasione saranno sentiti anche tre testimoni tra i quali Carlo Ancelotti, già allenatore di Milan e Fiorentina, attualmente a Londra sulla panchina del Chelsea. Pochi e scarni i commenti da parte dei dirigenti delle principali società sull’udienza di oggi. Per tutti la risposta del presidente dell’Inter, Massimo Moratti: “Non ho seguito, non ho avuto tempo per farlo”. Anche se le intercettazioni presentate dai difensori del principale imputato del processo chiamano in causa numerosi club. “Non finisce qui – ha dichiarato Moggi – nelle prossime udienze tireremo fuori altre conversazioni inedite che riguardano Inter e Milan”.
In un’intercettazione del 17 aprile 2005 per esempio Meani dice all’arbitro Alessandro Stagnoli, riferendosi al presidente del Palermo, Maurizio Zamparini: “Da quando è diventato vicepresidente della Lega, rompe il c… a Bergamo. Quello là che è un politico si incazza, lui non protegge gli arbitri, ma protegge se stesso”. Per non parlare infine del colloquio tra Bergamo e Luciano Spalletti, all’epoca allenatore dell’Udinese. “Ti posso anticipare che a scanso di ripensamenti all’ultimo momento, gli assistenti li ho già fatti, quindi viene Pisacreta che per noi è il n° 1 e Griselli che è quello di Livorno che quest’anno è stato il n° 1, quindi sei bello blindato – dice Bergamo al tecnico di Certaldo -. Vediamo ora il sorteggio cosa ti dà tra gli internazionali che abbiamo messo in griglia”.
(Pietro Vernizzi)