INTER BARCELLONA – Andare ad analizzare i numeri del Barcellona guidato da Guardiola è per certi versi imbarazzante. Si scopre infatti che su 19 gare ad eliminazione diretta, di cui 15 con la formula andata/ritorna e 4 a partita singola, i blaugrana si sono imposti ben 18 volte. L’unico che è riuscito a fermare ed eliminare la compagine catalana è stato Manolo Jimenez, ex allenatore del Siviglia. L’ex tecnico degli andalusi ha vinto al Camp Nou per 2 a 1 e perso in casa 1 a 0. «Come si batte il Barcellona? – dice Jimenez a La Gazzetta dello Sport – giocando oltre i propri limiti e facendo leva su 7 virtù, non cardinali ma calcistiche, impiegate tutte al 100%. In ordine sparso: talento, intensità, pazienza, impegno, organizzazione, equilibrio e solidarietà».
Jimenez che considera l’Inter una squadra senza dubbio all’altezza dei catalani: «Cominciamo col dire che l’Inter è superiore al Siviglia. Il Barcellona può essere considerato al momento la squadra migliore del mondo ma l’Inter non è lontana. Il Barcellona va in difficoltà se non riesce a tenere palla a lungo, se gli si spezza quella trama di passaggi che i suoi giocatori fanno con grande naturalezza e che finisce con lo sfiancare l’avversario, se lo si costringe a calciare lungo, se si riesce a interrompere la corrente tra Xavi, Alves e Messi. L’assenza di Iniesta è un bel vantaggio».
Quindi il tecnico prosegue: «Ci vogliono pressing alto, corsa, raddoppi, unione, forza nei contrasti. Oltre alla preparazione fisica ementale per un grande sforzo d’insieme. L’obiettivo, perfettamente raggiunto dall’Espanyol sabato e dal mio Siviglia nell’andata al Camp Nou, è quello di far sì che il Barça crei il minor numero possibile di occasioni. Io cambiai il sistema da 4-4-2 a 4-2-3-1 per cercare di cominciare a pressare nella loro trequarti per poi continuare un po’ ovunque e per creare superiorità a metà campo. Volevo impedire a Valdes e ai due centrali di organizzare il gioco, volevo cercare di costringerli al lancio lungo per Ibra».
Servirà l’Inter vistasi allo Stamford Bridge di Londra: «L’Inter deve giocare come contro il Chelsea a Londra. Parlo di spirito, sforzo, attitudine, pazienza perché Mourinho sa molto meglio di me qual è lo schieramento corretto. E poi far tesoro di quanto messo in mostra dall’Espanyol sabato. Il mix dovrebbe riportarci alle sette virtù dalle quali siamo partiti. Se non basterà vorrà dire che il Barça è stato spettacolare. E allora, complimenti».