A due giorni dalla stracittadini romana, vinta dai giallorossi per 2 a 1, parla Francesco Totti. Il numero 10 della Roma è stato protagonista del noto gesto pollici versi che secondo alcuni ha scatenato l’ira dei tifosi. «Al termine della partita la mia esultanza è stata solo quella di riprendere la coreografia esposta dalla curva Sud, che indicava il pollice verso – scrive per Il Corriere dello Sport il “Pupone” – non voleva essere un gesto offensivo verso i tifosi laziali e verso i calciatori della Lazio. Certe situazioni le capisce chi fa parte della storia dei derby, chi l’ha vissuta come ad esempio Di Canio, che pubblicamente mi ha difeso e lui stesso ha ammesso di aver esultato in modo ben più pesante rispetto a me. Poi se qualcuno in campo mi può aver detto che sono finito o può avermi insultato e questo è avvenuto e spesso avviene in ogni partita, fa parte dello sviluppo di una gara e per me quando è finita, è finito tutto».
Totti ha poi proseguito: «Mi ricordo i festeggiamenti post derby di tanti anni fa, quando c’erano le bare con i vessilli degli sconfitti, oppure tifosi che imponevano a quelli dell’altra sponda di indossare in corteo i colori della loro squadra vittoriosa. Ricordo anche i festeggiamenti e le esultanze per i gol dei protagonisti dei derby. Alcuni esempi. Di Canio sotto la curva sud con il dito alzato verso i nostri tifosi, oppure il segno del tre sempre dello stesso giocatore verso la tribuna quando usciva dal campo. O Pandev con il gesto delle orecchie verso la curva Sud… »
«I giocatori della Lazio hanno festeggiato i loro successi con maglie celebrative nelle quali ero raffigurato come capitano della Roma ed ero fatto oggetto di scherno – continua – ma anche durante questa ultima settimana, da quello che ho letto sui giornali, i calciatori della Lazio hanno affisso all’interno del loro spogliatoio il mio poster per cercare di caricarsi. E magari sarò stato oggetto di parecchi sfottò. Ma tutto questo non mi ha dato fastidio, perché il derby di Roma è anche questo».
Quindi il capitano della Roma conclude: «Le mie scuse dopo la gara le ho rivolte alle persone che hanno interpretato male la mia esultanza, ma ricordo ancora che in passato ci sono stati festeggiamenti e celebrazioni ben più vistose e pesanti delle mie».