BARCELLONA INTER – La doppia sfida fra l’Inter e il Barcellona ci regala, purtroppo per il mondo del calcio, un Messi al silenziatore, una Pulce inesistente. Impalpabile il fenomeno argentino nei 90 minuti di San Siro, al di fuori di una punizione insidiosa. Simile la prestazione dell’albiceleste fra le mura domestiche che si accende solo al 35esimo del primo tempo dopo una serpentina delle sue e un tiro malefico, tolto dalla rete da un tuffo straordinario di Julio Cesar.
Doveva essere la nottata di Messi, di quel giocatore che si apprestava inesorabilmente a vincere il secondo Pallone d’Oro consecutivo, ma la Pulce è sparita, schiacciata dalla compattezza e robustezza della retroguardia nerazzurra, dalla tattica maniacale e certosina del Mago Josè Mourinho. Il Messia prosegue così la sua serie negativa contro lo Special One che nelle 7 volte in cui lo ha incontrato non è mai riuscito a segnare un gol. Messi torna sulla terra per 180 minuti, così come Guardiola uno che a 39 anni ha già vinto tutto quello che un allenatore può vincere.
Il catalano si mostra vulnerabile per la prima volta da quando siede sulla panchina blaugrana: «L’avevo detto prima e lo ripeto – dirà Guardiola al termine dell’incontro – era solo una partita di calcio. È passata l’Inter ma la nostra eliminazione non cancella certo tutto il buono, che è tantissimo, fatto da questi ragazzi in questi due anni. Abbiamo sempre saputo che non si poteva continuare a vincere. Non ci siamo esaltati prima, non ci deprimiamo ora. Ci resta la Liga, lotteremo per questo obiettivo. Non è poco».