Colpo di scena in casa Milan. Secondo le indiscrezioni raccolte da La Gazzetta dello Sport Silvio Berlusconi avrebbe aperto le porte di via Turati a degli investitori stranieri. Si tratta di Gazprom il colosso del gas russo. Un’operazione che dovrebbe prevedere, sempre da quanto scrive la Rosea, la cessione di una quota minoritaria della società per una percentuale che oscilla fra il 25 e il 30%. Un valore totale delle azioni di circa 150-180 milioni di euro. Una cifra notevole, linfa vitale per le magre casse rossonere. Naturalmente in giornata sono arrivate le smentite dei diretti interessati.
Berlusconi ha provato fino alla fine a tenere tutto per se il Milan anche se l’idea di vendita circolava ormai dai più di un anno. Già l’estate scorsa, infatti, il numero uno di via Turati provò a sondare qualche pista, come l’albanese Tasci, ma decise poi di non approfondire. Ora però, spalleggiato dallo storico amico Putin, ex presidente della Russia, l’affare con Gazprom è reale e si può chiudere. La tanto invocata cessione del club da parte dei tifosi del Diavolo più agguerriti è quindi alla finestra a meno che arrivi l’ennesima smentita di Fininvest.
L’accelerazione delle operazioni si è avuta durante lo scorso mese di aprile dopo l’incontro fra i due leader politici. Parallelamente, in quelle ore, l’Eni di Paolo Scaroni concludeva un importante accordo proprio con il manager di Gazprom Alexei Miller. Il dialogo prosegue bene e la cosa più importante è che il Milan, a questo punto, ha effettivamente un valore di mercato pari a 600 milioni di euro.