E’ un Giro molto duro, quello che parte da Amsterdam in Olanda, molte montagne, molte salite e un tracciato che è per grandi interpreti della bicicletta. Innanzitutto la partenza, in terra straniera, in quell’Olanda che vide già partire la corsa rosa nel 2002 da Groningen. Stavolta saranno tre le tappe nei Paesi Bassi, con una crono individuale di 8,4 chilometri e due tappe pianeggianti. La quarta frazione è una crono a squadre di 32,5 chilometri con partenza da Savigliano ed arrivo a Cuneo. Nella prima parte del percorso il Giro fa l’omaggioa Fausto Coppi con la tappa a Novi Ligure, poi si sfiora la Liguria e si va in Emilia e in Toscana. C’è anche un lungo tratto di sterrato nella settima tappa la Carrara – Montalcino di 215 chilometri. Quasi un modo con questo tratto di strade bianche di 10 chilometri di ricreare l’atmosfera della mitica Parigi – Roubaix, fino alla Chianciano – Terminillo, di 189 chilometri, la prima tappa con arrivo in salita.
C’è poi nell’undicesima tappa l’arrivo a L’Aquila, al termine della tappa più lunga del Giro di 256 chilometri con tre Gran Premi della Montagna e un arrivo in leggera salita, è la tappa più significativa di questo Giro, un omaggio alle popolazioni colpite dal terremoto dell’Abruzzo. E ci sarà poi anche l’arrivo a Cesenatico, per fare un giusto tributo alla città natale di Marco Pantani poi, dalla quattordicesima tappa, arrivano le salite più dure. E saranno tante. I 19 chilometri del Monte Grappa e l’arrivo ad Asolo dopo 201 chilometri.
Nella quindicesima tappa l’arrivo sul Monte Zoncolan dopo 218 chilometri. La sedicesima tappa prevede una cronoscalata di 12,9 chilometri con partenza da San Vigilio di Marebbe a Pian di Corones. E che dire della diciannovesima tappa la Brescia – Aprica di 195 chilometri in cui si affronterà il Mortirolo La Cima Coppi della novantatreesima edizione del Giro è ai 2618 metri del Passo Gavia, fiore all’occhiello della ventesima tappa, la Bormio – Ponte Di Legno. Il Giro che finirà con una cronometro individuale di 15,3 chilometri alla ventunesima tappa con arrivo all’Arena di Verona.
Le squadre presenti saranno ventidue con protagonisti importanti. Innanzitutto il campione del mondo Cadel Evans, favorito anche per le scommesse. Vincitore alla Freccia Vallone. Contro la sua forza e la sua classe ci potrebbe essere Ivan Basso. E poi c’è lo spagnolo Carlos Sastre, il più scalatore di tutti e già vincitore del Tour 2008. Poi da inserire nella lotta dei favoriti c’è il kazako Alexandre Vinokourov, che ha anche la squadra più forte, l’Astana. Si aspettano nelle migliori posizioni di classifica anche Nibali e l’inglese Wiggins, quarto al Tour dell’anno scorso. Potrebbe essere lui la sorpresa della corsa rosa. Ci sarà anche spazio per l’americano Vandervelde e il tedesco Gerdemann. Buone cose si aspettano anche da Cunego mentre Petacchi dovrebbe essere il re dei velocisti. Gilberto Simoni correrà invece l’ultimo giro. Questo Giro sicuramente infiammerà l’Italia, d’altronde arrivare a casa di Coppi e di Pantani non può che essere di buon auspicio per una grande corsa rosa.
(Franco Vittadini)