CALCIOMERCATO MILAN – Si terrà oggi alle ore 12 uno dei raduni più contestati della storia recente del Milan. I tifosi rossoneri sono infatti inviperiti per l’immobilità, almeno fino ad ora, della società di via Turati, nonché per le campagna acquisti a volte insensate delle scorse stagioni. Sul futuro della società rossonera, comunque, ci mette la mano sul fuoco Arrigo Sacchi, grande ex allenatore del Milan, attuale editorialista e opinionista. «I tifosi sono preoccupati – scrive Sacchi sulla Gazzetta dello Sport – alcuni mi chiedono spiegazioni su piani, a parer loro, poco chiari. Altri si lamentano della mancanza di investimenti. In generale, sono avviliti e perplessi. Percepiscono una società ostaggio della propria generosità (vedi contratti eccessivamente lunghi) ed incoerente nell’acquisto di giocatori cari e in fase calante. Altri sostengono che manca un progetto che crei entusiasmo. Mi dicono: se ci sono meno soldi, almeno che ci siano più idee e si punti sui giovani. Il popolo rossonero non contesta rumorosamente ma si sente deluso da una società una volta moderna ed innovatrice e ora diventata un club conservatrice».
Sacchi poi prosegue: «Credo che si debba avere un grande rispetto verso Berlusconi e Galliani. Meritano gratitudine eterna. Sempre hanno trovato le soluzioni per venirne fuori al meglio. Berlusconi ha ragione nel volere un club autosufficiente, che vada avanti con le proprie gambe. Inoltre, essendo Presidente del Consiglio di un Paese che soffre una grave crisi economica, non può e non deve buttare soldi per il calcio».
Quindi conclude: «Berlusconi e Galliani devono continuare ad essere dirigenti brillanti e all’avanguardia. Continuare a esser ricchi di idee e inondare i propri tecnici di energie e certezze, senza mai togliere loro autorevolezza, ingaggiare giovani ricchi di passione. Oggi i tifosi desiderano un progetto tecnico più chiaro per ritornare a sognare. Abbiano pazienza e fiducia: tutte le alternative sarebbero illusorie. Berlusconi e Galliani si dimostreranno ancora una volta degli splendidi innovatori».