Unicredit-Italpetroli, l’accordo è più vicino. I legali della banca (Carbonetti e Di Gravio) hanno incontrato quelli della holding della famiglia Sensi (Gambino e Conte). La riunione, andata in scena a metà pomeriggio di venerdì nel quartiere Parioli di Roma, ha esaurito il ruolo degli avvocati nella questione e ora, spiegano loro, “devono intervenire la famiglia Sensi e Unicredit. Se ci sarà accordo, sarà firmato direttamente lunedì”.
Alle soglie del weekend ci sarebbe già una bozza di accordo: azzeramento del debito che Italpetroli ha nei confronti di Unicredit (325 milioni) ma anche quello verso Monte dei Paschi di Siena (circa 80 mln). In cambio la holding della famiglia Sensi dovrà cedere i propri asset, Roma compresa, eccettuata una buonuscita di 25-30 milioni che rimarrà alle Sensi sotto forma di proprietà immobiliari.
A questo punto si attende l’udienza arbitrale di lunedì davanti a Cesare Ruperto. L’incontro sarà fondamentale per il futuro della holding e dell’As Roma. In caso di raggiunta conciliazione, la questione si chiuderà qui, altrimenti si andrebbe all’arbitrato con maggiori rischi e tempi più lunghi. L’ultima parola (e la firma) spetterà alla presidentessa Rosella Sensi.
Nel caso di accordo la Roma dovrebbe affrontare un periodo di transizione durante il quale un advisor scelto dalla banca di piazza Cordusio avrebbe il mandato a vendere la società di calcio. Per la gestione del club pare difficile che rimanga Rosella Sensi mentre prende corpo, secondo il Corriere dello Sport, l’ipotesi che sia lo stesso advisor con tre manager del c.d.a. a curare la gestione ordinaria senza rivoluzionare la struttura sportiva dell’As Roma.