PAGELLE/ Fiorentina-Lazio (1-2): i voti, la cronaca e il tabellino (sesta giornata)
Vittoria importante per la Lazio di Reja. Un due a zero in rimonta, frutto di una forma fisica migliore dei capitolini che rimontano anche il gol di svantaggio

Vittoria importantissima per la Lazio di Reja al Franchi di Firenze. Un due a zero in rimonta, frutto di una forma fisica migliore dei capitolini (ed è questa la vera novità), che riescono a rimontare il gol di svantaggio mettendoci grinta e corsa nonostante un caldo asfissiante. Partita che doveva dire molto sul momento delle due formazioni. La Fiorentina veniva da un secco 3 a 0 in casa sul Parma e da un gran pareggio al San Paolo contro la squadra più in forma della serie A, il Napoli, e doveva dimostrare di aver raggiunto la maturità sufficiente per dar continuità ai risultati. Lazio che, invece, veniva dalla sconfitta europea di Lisbona, e che in generale aveva sempre lasciato intuire un gran potenziale che però col passare dei minuti lasciava spazio a fatica ed affanno.
Partita che quindi inizia in sordina, con qualche minuto di studio da parte delle squadre. Pronti via e c’è subito il vantaggio viola, che arriva sugli sviluppi di un calcio piazzato: l’angolo di Vargas è messo fuori, Montolivo genialmente la rimette in mezzo di prima; lo stesso peruviano sulla riga riesce a mettere una palla tesa in mezzo su cui si avventa Alessio Cerci che stoppa, forse con la mano, e scarica in rete. Gran momento per l’ala viola, che fa intuire di essere in giornata. E lo dimostra subito, perché le azioni si sviluppano tutte o quasi dalle sue parti, dove un rientrante Radu soffre i suoi dribbling. La Fiorentina quindi, viste anche le temperature, decide di gestire il vantaggio, la partita rallenta e diventa noiosa, con la Lazio che però conquista man mano terreno e possesso palla. Finchè, al 27’, dopo un’azione insistita dai biancocelesti, la palla arriva ad Hernanes, che punta De Silvestri e dopo una finta scarica un sinistro violento su cui Boruc è impacciato. 1 a 1, primo gol del Profeta che, galvanizzato, sale in cattedra e comincia a dettare calcio e gioco. La Lazio, trascinata dal suo leader, ora è molto più decisa dei padroni di casa, e comincia ad attaccare con più convinzione. Al 32’ è ancora il brasiliano a rendersi pericoloso con un colpo di testa indirizzato all’angolino, ma Boruc stavolta risponde da campione. La partita si accende, e le occasione aumentano: l’ultima è per i viola, con un cross di Pasqual che Jovetic sulla riga non riesce a deviare in porta. Tutti negli spogliatoi a rinfrescarsi, giusto 1 a 1.
Ripresa che riparte come il primo tempo, con la Fiorentina che è più decisa, anche se la prima occasionissima è per la Lazio, con Dias che dopo un corner colpisce di testa a botta sicura, ma Boruc tra istinto, riflessi e fortuna compie un altro miracolo. Dall’altra parte ci provano Montolivo, Pasqual e Cerci (ancora il più vivace dei suoi), ma i loro tiri non hanno fortuna. Al 67’ una palla gol strepitosa per la Fiorentina: Lulic liscia clamorosamente un rinvio, lasciando Cerci da solo contro Marchetti, che però con la complicità dello stesso difensore riesce a sventare un gol praticamente fatto chiudendo lo specchio da campione. Ma al 75’ Reja decide di vincere la partita: sì, perché il cambio Matuzalem-Cissè (irriconoscibile) è un colpo da maestro che rinforza il centrocampo laziale, affaticato, permettendo di rifornire meglio l’attacco. E in sette minuti ci sono tre palle gol: un diagonale dello stesso Matuzalem deviato in angolo da Boruc, un colpo di testa di Klose alto di poco e un tiro di punta dello stesso campione tedesco che finisce fuori di un nulla. Ma non c’è due senza tre, e allora all’82’ Miroslav ci riprova, solo che stavolta va a segno: splendido lancio dalla trequarti per Sculli che fa la sponda, Klose si avventa sulla palla rimbalzante in area come se fosse Olimpia con un topolino, e con una frustata del collo insacca il vantaggio biancoceleste. E’ il colpo di grazie che taglia le gambe alla Fiorentina, che non riesce più a rendersi pericolosa, nonostante un indiavolato Cerci. Finisce 1-2, con la Lazio salvata dal suo grande campione e dalla mossa saggia di un allenatore che non è l’ultimo dei dilettanti, mentre la Fiorentina, una volta di troppo, viene beffata per la sua ingenuità.
Cerci (F) all’8′, Hernanes (L) al 28′ pt; Klose (L) al 38′ st.
Boruc; De Silvestri, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Lazzari (36′ st Kharja); Cerci, Jovetic, Vargas (10′ st Silva). (Neto, Nastasic, Cassani, Romulo, Munari). All. Mihajlovic.
Marchetti; Konko, Dias, Radu (20′ st Sculli), Stankevicius; Gonzalez, Ledesma, Brocchi; Hernanes; Cissè (31′ st Matuzalem), Klose. (Bizzarri, Dias, Cana, Kozak, Rocchi.) All. Reja.
Bergonzi.
Ammoniti: Lazzari (F), Dias (L), Natali (F), Behrami (F). Angoli 7-3. Recuperi 0 e 3′.
BORUC: 6.5: due super parate su Klose e Dias, sul primo gol è un po’ incerto, sul secondo non può fare davvero nulla.
DE SILVESTRI: 5: non brilla in attacco, dove dovrebbe supportare Cerci, né in difesa, dove è sorpreso in entrambi i gol. Distratto
GAMBERINI e NATALI: 5: che disattenzione sul gol di Klose!
PASQUAL: 6: buona prova, rifornisce continuamente di cross e sovrapposizioni le avanzate dei suoi
BEHRAMI: 6: quantità e qualità in mezzo al campo contro i suoi ex
MONTOLIVO: 5.5: non è in regia come al solito
LAZZARI: 5.5: partita in sordina per l’ex Cagliari, qualche giocata di qualità ma un po’ sottotraccia
KHARJA: s.v.
7 (il migliore): è tornato un campione, ha una incredibile capacità di puntare e saltare l’uomo e creare situazioni pericolose. Incontenibile
JOVETIC: 5.5: impalpabile, non certo come le sue ultime prestazioni
VARGAS: 5.5: può fare molto di più
SILVA: 5: ha una occasione gigante, ma la lascia li
MIHAJLOVIC: 5.5: non riesce a salvare una barca che nel secondo tempo imbarca acqua. Sorpreso dalle mosse del collega
MARCHETTI: 6.5: grande intervento su Cerci, che vale come un gol
KONKO: 6: sempre coinvolto, appoggia costantemente la fase offensiva
DIAS: 7: è una roccia in difesa, guida i suoi
RADU: 5: in difficoltà costante su Cerci, ha la scusante del rientro
SCULLI: 6.5: entra e fa un assist
STANKEVICIOUS: 6: importante prova in un ruolo che non è il suo
GONZALEZ: 6: altalenante, comunque supporta bene i suoi
LEDESMA: 5.5: sbaglia troppi lanci, è un po’ troppo frettoloso
BROCCHI: 6.5: motorino instancabile di centrocampo, nonostante l’età
HERNANES: 7 (il migliore): si sblocca dopo il bel gol, e da lì son problemi per tutti, tranne che per i laziali. Finalmente decisivo
CISSE’: 5: i palloni che tocca in 76 minuti si contano sulle dita di due mani. Un tiro in porta da 30 metri. Decisamente insufficiente
MATUZALEM: 6.5: entra e in un quarto d’ora cambia la partita. Forse lo spocchioso Tevez potrebbe imparare da lui
KLOSE: 7: forse troppo per la sua prestazione, ma un gol decisivo e la costante pericolosità creata alla sua età non sono da tutti, anzi
REJA: 7: risolve la partita sbloccandola dallo stallo con una sostituzione che si rivela decisiva. Il compito del mister è quello, e lui lo fa alla grande
(Giovanni Gazzoli)
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