PAGELLE/ Genoa-Bari (3-2): i voti, la cronaca e il tabellino (Coppa Italia)

- La Redazione

La sfida tra Genoa e Bari termina dopo i tempi supplementari 3-2. Partita che va a momenti ma alla fine è spettacolo con cinque reti, passano i grifoni. Le pagelle di Genoa-Bari: i voti

Malesani_R375_1set10 Alberto Malesani (Foto: ANSA)

La sfida tra Genoa e Bari termina dopo i tempi supplementari 3-2. Partita che va a momenti: povera di verve agonistica, come ricca di gol; andiamo a vedere cos’è successo tra Malesani e l’ex di turno Torrente in questa gara di Coppa Italia la cui vincente affronterà l’Inter nel turno successivo.

Il bari parte forte e nei primi 10 minuti sfrutta la passività degli avversari che tendono più a osservare che giocare la partita. Col passare dei minuti però i valori in campo iniziano ad incidere ed ecco che la squadra di Malesani incomincia a carburare rendendosi pericolosa in più occasioni. Il più attivo dei rosso blu è Pratto che in due minuti dimostra di essere una brutta bestia per la difesa ospite: al 13′ spalle alla porta si libera dei marcatori, entra in area e scarica un diagonale che finisce sull’esterno della rete, poco dopo non ci pensa due volte a calciare dal limite senza trovare il giro giusto. Sempre accompagnata dalla Gradinata Nord il Genoa lievita come un suflè col passare del tempo mentre dall’altro lato il Bari si allunga troppo lasciando Caputo in balia di Kaladze e Dainelli. Al minuto 34′ si accende finalmente la partita; Jankovic prende palla defilato sulla sinistra dai venti metri e decide di fare tutto da solo, salta uno, due uomini e una volta in area cade sull’intervento in chiusura di Crescenzi. Per l’arbitro è rigore, io ho qualche dubbio. Birsa si prende la responsabilità di calciare dagli 11 metri: palla da una parte e portiere dall’altra, Genoa in vantaggio meritatamente. I tifosi, comunque numerosi, nonostante la fredda serata, non hanno però il tempo per rilassarsi perchè dopo neanche due minuti gli ospiti agguantano il pari con Borghese. L’azione parte da una punizione che trova la testa del giocatore barese che esalta i riflessi di Lupatelli, poi arriva il tap-in vincente a due passi dalla porta. La partita va scemando senza regalare altre emozioni degne di nota e dopo due minuti di recupero l’arbitro chiude la prima frazione che ha visto un Genoa a tratti piacevole ma che non sente troppo (e comprensibilmente) questo match come a dimostrato la disattenzione sul pareggio lampo; che il Bari possa fare l’impresa?

Il secondo tempo si apre con un Bari super motivato tanto da riuscire a mettere subito sotto gli avversari che a fatica provano a rispondere. La squadra di Torrente produce molte azioni ma non è abbastanza precisa e fortunata per impensierire Lupatelli & CO. La prima nota della ripresa è al 60′ quando Veloso sostituisce Seymour, Malesani butta dentro uno dei suoi uomini di fiducia sperando di velocizzare il gioco e portare a casa la partita con meno fatica di quanta ne abbia fatta la sua squadra fino a quel momento. La sostituzione non porta i risultati sperati anzi, il gioco si fa ricco di imprecisioni su entrambi i fronti ma è la squadra di casa ad apparire la più in difficoltà dato che gioca nel suo Marassi contro una squadra tecnicamente inferiore. La faccia di Malesani è tutto dire, quella di preziosi pure e, al club degli indignados, si aggiungono pure i tifosi che non fanno mancare sonori fischi. I galletti cambiano Defendi con Galeano e incominciano a operare rapide ripartenze sfruttando gli ampi spazi che in difesa concede il grifone; la partita se pareva essere facile ora convince anche il più scettico critico che deve riconoscere la determinazione e la grinta che i bianco rossi mettono su ogni pallone. Entra pure Stoian nel Bari per l’altalenante Rivas e proprio il neo entrato si rende protagonista di una bella occasione che sfiora il secondo palo al minuto 73. Il Genoa testardamente gioca solo o quasi attraverso penetrazioni centrali che si infrangono sulla retroguardia avversaria mentre i pugliesi si rendono pericolosi con Caputo che in due occasioni di contropiede sfiora il gol. L’arbitro concede 4 minuti di recupero in cui succede di tutto. Al 91′ esplode il primo fuoco d’artificio: Moretti scende sulla corsia e mette un cross che Koprivec è capace solo di smanacciare lasciando la palla in balia delle forze rossoblu, il più lesto è Jorquera che insacca per la gioia del Ferraris. Sembra fatta ma così non è perchè il dio del calcio vuole che un minuto più tardi l’ottimo Stoian entri in area in dribbling e venga atterrato dall’intervento di Dainelli. Rigore per il Bari. Sulla palla si presenta Bellomo che fa finta di non sentire i fischi dei tifosi e freddamente insacca riportando la partita sul punteggio di parità come sul finire del primo tempo. Finisce qua il tempo regolamentare ma, dato che la sfida era a turno unico, la partita va a continuare nei supplementari che vedono ancora una volta il Bari a fare la partita quasi che le categorie delle due formazioni si siano invertite. Al 95′ Galeano batte molto bene una punizione dai 25-30 mentri che impensierisce Lupatelli poi, al 101′ Kaladze entra in catalessi e si fa rubare palla da caputo che non è bravo a servire il compagno in area. Il primo supplementare tuttavia vede anche un’occasione per il grifone che Pratto (ah giocava anche lui? Si chiedono i tifosi) si divora davanti alla porta Koprivec. Non c’è tempo per rifiatare che inizia il secondo tempo supplementare stavolta di marca genoana; Jankovic riappare con un tiro dalla disptanza che esce di poco alto ed al 115′ il cammello Prato (soprannominato così in argentina) intercetta incontrastato la punizione di Veloso e con il testone mette la palla in rete per il 3-2. la partita perde ogni logica: il difensore Borghesi si tramuta in attaccante aggiunto, l’attaccante Palacio diventa terzino. Il Bari con la forza della disperazione cerca un gol clamoroso che passa sulla testa di De Falco (entrato al posto di Rivaldo) non abbastanza fortunato da beffare Lupatelli. Finalmente, lo si può dire, l’arbitro decreta la fine di questa infinita sfida che ha regalato momenti di noia intervallati da emozioni troppo sequenziate per essere definite intense. Il Genoa passa a fatica e affronterà l’Inter nel prossimo turno; il Bari esce a testa alta e torna in Puglia cosciente di essere una squadra tosta per tutti.

Il tabellino

  dts

36′ rig. Birsa (G), 38′ Borghese (B), 90′ Jorquera (G), 90’+2 rig. Bellomo (B), 115′ Pratto (G)

 (4-3-1-2): Lupatelli, Mesto, Kaladze, Dainelli Antonelli (41′ Moretti), Kucka, Seymour (59′ Veloso), Birsa (72′ Palacio), Jorquera, Pratto, Jankovic (a disp. Scarpi, Granqvist, Constant, Caracciolo). All. Malesani
 

BARI (4-3-3) Koprivec; Crescenzi, Borghese, Ceppitelli, Garofalo; Bellomo, Donati, Rivaldo (82′ De Falco); Defendi (63′ Galano), Caputo, Rivas (72′ Stoian) (a disp. Lamanna, Kopunek, Hysenbelliu, Marotta). All. Torrente

Arbitro: Gervasoni di Mantova

Ammoniti: Palacio (G), Garofalo, De Falco, Ceppitelli (B)

PAGELLE

GENOA

Lupatelli 5.5: sui gol può farci poco ma a volte è colto impreparato.

Dainelli 5: poco lucido lungo tutto il match.

Kaladze 5: anche lui offre spesso svarioni o pisolini difensivi.

Antonelli s.v: esce troppo presto per essere giudicato.

Moretti (dal 40′) 6.5: entra in fretta e furia e regala cross pericolosi.

Mesto 6: uno dei pochi che corre fino al 120′, sarà la fascia di capitano portata oggi ma sembra non sentire fatica.

Seymour 5: pochino per la sufficienza.

Kucka 5: macchinoso, sembra un panzer del ’45 arrugginito.

Veloso (dal 60′) 5: Malesani spera di cambiare musica con lui, per cambiare cambia, ma in peggio.

Birsa 6: il gol è poco altro.

Jankovic 5: gioca quando gli pare, questa sera gli “pare” poco.

Pratto 6: in realtà sarebbe un 5 la sua prestazione ma il gol definitivo gli vale la sufficienza. I tifosi sperano di vederlo un po’ più attivo le prossime volte.

Palacio (dal 75′) 4.5: niente, niente, niente.

Malesani 5: manda in campo una squadra senza motivazioni che vince solo per fortuna e qualità individuali.

BARI

Koprivec 6: attento e ottimo in alcuni interventi.

Crescenzi 5: poco propositivo.

Ceppitelli 6: in zona centrale passa poca gente, è anche merito suo.

Borghese 7: a Roma lo chiamavano “er corazziere”, questo perchè il suo fisico fa paura agli avversari che cercano di passare dalle sue parti. Mette dentro il gol dell’uno pari.

Garofalo 6: onesta partita.

Bellomo 6.5: sempre nel vivo del gioco; freddo quanto un calippo in occasione del rigore calciato.

Donati 6: quantità indispensabile a centrocampo.

Rivaldo 6: buona partita, continui così.

Rivas 6: la sua partita è un’altalena: a volte bene, in qualche malino.

Stoian (dal 72′) 7: tanto giovane quanto pericoloso, da monitorare.

Defendi 6: generoso come sempre.

Caputo 6.5: sempre in pressing sui difensori, è sfortunato in diverse circostanze.

Torrente 7: nel suo ex stadio, davanti alla sua ex tifoseria fa un figurone, da far invidiare Malesani; i suoi ragazzi mettono sotto un avversario superiore facendolo apparire più scarso di quanto si pensava.

 

(Giorgio Davico)





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