Josè Mourinho ha promesso il massimo impegno da parte del suo Real nel match di ritorno dei quarti di Champions, in programma stasera contro il Tottenham. Il portoghese ha deciso di schierare la miglior formazione, diffidati di lusso compresi, nonostante il risultato dell’andata (4-0 per i madrileni) lasci ben poche speranze di rimonta agli Spurs. Lo Special One non ha mancato di polemizzare in merito alla gestione dei giocatori ammoniti: “A noi non sono permesse cose consentite ad altri”, ha affermato, e nel mirino c’era il Barcellona, che contro lo Shakhtar, nella gara di ieri sera (vinta per 1-0 dai blaugrana), ha fatto riposare diversi giocatori. Ma Mourinho, si sa, è fatto così; orgoglioso, linguacciuto, un po’ teatrale. Con il collega Andrea De Benedetti, giornalista-scrittore espertissimo di calcio spagnolo (ha lavorato come corrispondente dalla Spagna per Tuttosport, Guerin Sportivo ed Il Manifesto), abbiamo parlato del vulcanico tecnico del Real, del suo futuro e del prossimo mercato, che si annuncia caldissimo sull’asse Madrid-Roma.
De Benedetti, un commento sull’ultima uscita di Mourinho sul tema-diffidati.
Il Real ha quattro diffidati (Ronaldo, Di Maria, Ramos e Carvalho, ndr) e alcuni di questi sono stati messi a riposo nell’ultimo turno di campionato. Quindi, se stasera giocheranno, sarà per un semplice discorso di turn-over. Mourinho, al di là delle frasi di rito, considera già decisa la gara col Tottenham e quindi non ritiene molto probabile che i giocatori diffidati si facciano ammonire, per nervosismo o altre motivazioni. Non teme di perderli per la semifinale, insomma. Inoltre, per lui schierarli è anche un po’ una sfida all’Uefa e al Barcellona; è un modo per dire “fate tanto i moralisti, ma poi io schiero i migliori”, mentre altri, cioè il club catalano, no, com’è successo nella trasferta di ieri di Donetsk.
In semifinale di Champions si profila dunque uno scontro tra Real e Barça, che farà il paio con il doppio ‘Clasico’ previsto tra Liga (sabato sera) e Coppa del Re, nella finale del 20 aprile. Che partite saranno, secondo lei? L’interista Thiago Motta ha definito questa sfida il ‘derby del mondo’…
E’ una definizione giustissima. Questi 4 derby in 18 giorni possono addirittura cambiare la storia del calcio. Potrebbero ridimensionare la figura di Messi o di Ronaldo oppure quella di Mourinho o Guardiola. Specialmente poi se l’esito sarà univoco, a favore dell’una o dell’altra squadra, potrebbe davvero imporsi, a livello globale, il modello di gioco dei vincitori. Non faccio pronostici perché parliamo di partite davvero imprevedibili. Il Barcellona parte favorito ma è leggermente traballante in difesa viste le assenze di Puyol e Abidal; può succedere di tutto, comunque.
Quale sarà il futuro di Mourinho, secondo lei? Completerà il suo ciclo in Spagna oppure tornerà in Inghilterra o addirittura in Italia?
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Mourinho, prima di abbandonare una sfida, deve necessariamente vincerla; è il suo carattere. Non credo proprio che andrà via, se prima non ha vinto tutto col Real. E’ molto attratto dall’ipotesi di poter essere il primo tecnico che vince il campionato in quattro nazioni diverse e la Champions con tre squadre diverse. Tutto questo a meno di goleade o disfatte epocali contro il Barça nelle coppe o in campionato. Restando al Real, Mou non perderebbe nessun treno; le offerte per lui ci saranno sempre, anche tra 2-3 anni. E poi a Madrid ha ormai in mano l’intero club; l’unica voce a lui contraria, quella di Valdano, è stata in qualche modo ‘allineata’.
In Italia, e precisamente al Milan, si favoleggia di uno scambio tra Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse delle merengues sarebbe il grande sogno di Berlusconi. Può essere un affare fattibile o parliamo di fantamercato?
Mah, credo che non se ne parli nemmeno. In particolare, l’ipotesi di uno scambio alla pari tra i due non sta né in cielo né in terra. Forse il Madrid potrebbe prendere in considerazione l’idea se il Milan inserisse nella trattativa anche Thiago Silva e Pato… E poi Ronaldo è un simbolo del Real, anche a livello di immagine, di marketing. Se ci mettiamo che Ibra, formalmente, è ancora un giocatore del Barça, si capisce quanto sia improbabile questa trattativa. Penso si tratti di una boutade giornalistica o elettorale da parte di Berlusconi.
Un tecnico molto stimato in Spagna e non solo ma che ha fallito in Italia è Rafa Benitez. Lo rivedremo ancora nel nostro campionato, magari alla Roma, a caccia di un allenatore di prestigio, oppure tornerà in patria?
Io credo che Benitez sia stato oggetto di critiche molto ingenerose in Italia. Gli è stata consegnata una Ferrari, cioè l’Inter, ma senza benzina né pezzi di ricambio. Nonostante ciò, ha portato a casa due trofei, Supercoppa Italiana e Mondiale per club, oltre ad una qualificazione piuttosto agevole nel girone eliminatorio di Champions, che tanto facile non era, se pensiamo che il Tottenham ha eliminato il Milan agli ottavi. Gli sono stati fatali lo scarso rendimento in campionato e l’ancor più scarso feeling con Moratti. Per quest’ultimo Mou era come la “donna della vita”; chiunque sarebbe venuta dopo sarebbe stata una “sciacquetta”, e così è stato per lo sfortunato Benitez. Io credo che Rafa non tornerà in Italia ma andrà all’Atletico Madrid al posto di Quique Sanchez Flores. I suoi legami col Real che lo cacciò in malo modo, nonostante siano lontani nel tempo, non hanno sopito una sete di rivincita contro le merengues, cosa che piacerà tantissimo ai tifosi dell’Atletico.
C’è qualche giocatore della Liga che ritiene pronto per il nostro campionato, al di là dei super-big inavvicinabili…
Ce ne sono diversi… Mi vengono in mente Iraola, laterale dell’Athletic Bilbao, che potrebbe far comodo a molte italiane, vista la penuria nel ruolo; Mata del Valencia, che è quasi un top player ma a prezzi accessibili (può fare l’esterno alto, la mezzapunta o la seconda punta) e poi Llorente, sempre del Bilbao, un centravanti-boa, potente ma dai piedi educati, adatto a qualsiasi stile di gioco. Poi aggiungerei anche Borja Valero, che so essere ricercato dal Napoli, che è un ottimo centrocampista. Il Villarreal, il suo club, pratica un calcio molto simile a quello del Barça, fatto di tanto possesso palla. Sarebbe tutta da verificare, quindi, l’adattabilità al nostro campionato…
(Alessandro Basile)