L’avventura di Roberto Baggio in Federcalcio sembra essere già giunta al capolinea. Dopo una sola riunione tecnica da parte dell’ex campione di Fiorentina, Juventus, Milan ed Inter, ci sono già i primi screzi.
Baggio avrebbe dovuto essere il vero “uomo immagine” della Federcalcio e per questo motivo gli era stato affidato il ruolo di capo del settore tecnico di Coverciano: ma, appena insediatosi, è entrato subito in acceso contrasto con la Figc.
Il motivo del contendere è il piano da sette milioni di euro proposto da Baggio che prevedeva, tra le altre cose, anche uno studio sui giovani con la visione degli osservatori di oltre 60mila partite circa.
Un compito, quest’ultimo, che però spetta a Gianni Rivera (presidente del settore giovanile) e ad Arrigo Sacchi (che con Demetrio Albertini fa parte del Club Italia e che già si sta occupando di fare uno scouting sugli azzurri).
Insomma, Baggio si è buttato a capofitto in uno scontro di competenze frontale, ha proposto un piano ritenuto troppo costoso e ha chiaramente fatto sapere di non avere intenzione di lavorare in questo modo.
La Figc ha comunque previsto e finanziato un piano da 50mila euro per capire se l’idea di Baggio sia praticabile, tenendo presente che gli esiti devono passare dall’approvazione del Consiglio federale. Ma l’aria che tira non è buona: l’odore è quello di una sonora bocciatura, cosa che – come leggiamo su La Repubblica – comporterà l’automatico addio di Baggio.
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Ma i problemi non finiscono qui: ci sono le polemiche per l’ingresso nel consiglio direttivo del settore tecnico anche di Vittorio Petrone, agente di Baggio, che la Figc aveva dovuto giustificare spiegando che Petrone non è iscritto all’albo dei procuratori.
E, come se non bastasse, era circolata con insistenza la voce secondo cui Roby Baggio avesse chiesto alla Federazione un compenso di un milione di euro per i diritti d’immagine; anche in questo caso, da Roma era arrivata la smentita, con l’aggiunta che la carica di presidente del settore tecnico è gratuita.