Una Francesca Schiavone arrabbiatissima quella che si presenta in conferenza stampa al termine della finale del Roland Garros. Il motivo della delusione non è solo per la sconfitta, ma soprattutto per la scelta del giudice di sedia che, nel momento decisivo del match, si è reso protagonista di una chiamata al limite. Ma partiamo dall’inizio. La Schiavone si è innanzitutto complimentata con la rivale per la bella vittoria: “ha giocato bene con il diritto, ma ha giocato meglio di rovescio. Non ha avuto esitazioni e ha meritato”. Una leonessa sportiva e consapevole di aver dato il massimo, anche se la stanchezza di un torneo estenuante ha avuto la meglio. La cosa che la Schiavone proprio non riesce a digerire è quel punto non concessole sul punteggio di 40-40, sul risultato di 6-5 a suo favore nel secondo set: la scelta del giudice ha mandato all’aria la possibilità della Schiavone di giocarsi il set point, concedendo alla rivali Li Na la possibilità, poi puntualmente verificatasi, di aggiudicarsi il tie break. La Schiavone ha discusso in campo con l’arbitro e poi, in conferenza stampa, ha espresso nuovamente tutta la propria delusione: “La palla era fuori, non c’erano dubbi. Se il giudice di sedia, però, dichiara che è buona, può scendere chiunque ma la decisione è quella”.
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