In una domenica pomeriggio orfana di parecchi match, spicca tra quelli giocati, Catania-Genoa. Partita a senso unico, 4-0 il risultato finale. Ineccepibile, incontestabile e indiscutibile. Poche volte il pubblico di Catania può dire di aver assistito in serie A a prestazioni così brillanti. Il rigore di Lodi, la doppietta di Barrientos e la sfrecciata di Bergessio. Sono queste gli incubi odierni dell’ex Marino, che da domani avrà qualche piega in più da stirare e riparare se vuole preparare l’assalto alla zona Europa League. Spulciando le statistiche e i dati del match emerge un risultato figlio di una prestazione positiva. L’indice di pericolosità mostra come il Catania (79,5%) abbia sotterrato gli avversari, fermi al 36 %. Il vantaggio per 6-2 sui tiri in porta alimenta il merito dei siciliani. L’ultima mezzora di gioco però modera diversi dati a favore dei genoani. Il possesso palla ad esempio si attesta al 52% per i rossoblù, così come la supremazia territoriale 12’44” del Genoa superano gli 8’15” degli etnei, comunque più incisivi in zona offensiva. Sono infatti i due difensori centrali ospiti, nonostante le diverse disattenzioni a far registrare il numero maggiore di palloni recuperati. Granqvist 36 e Kaladze 26. Retroguardia genoana, che quest’oggi ha dovuto sopperire due volte a Barrientos. L’ex Estudiantes realizza al 50% i tiri in porta creati.
Al settimo Birsa in scivolata stende Gomez sulla linea del fondo in area. Lodi spiazza Frey, realizzando il penalty con un colpo basso alla sua sinistra. Nella seconda frazione di gioco, Barrientos chiude i conti. Al 51esimo un suggerimento basso dalla sinistra di Gomez, mostra le vistose lacune della difesa genoana. In due infatti, respingo sui piedi di Barrientos, che solo in mezzo all’area non fallisce. Il terzo gol catanese, nasce da un contropiede acceso da un recupero di Almiron. Il pallone, arrivato al limite dell’area, gira in orizzontale da Gomez a Bergessio e quindi per Barrientos, che può realizzare la personale doppietta con un colpo di piatto destro. Il quarto gol, invece viene da un lungo rinvio di Kosicky. Kaladze guarda il pallone e si perde Bergessio, che scatta alle sue spalle. Controllo a seguire e tap-in vincente per l’ex Saint-Etienne.
A fine gara, l’ex Marino, nonostante il giusto plauso raccolto dal Cibali, mostra giustamente amarezza per la sonora sconfitta. In conferenza stampa, l’allenatore genoano ha dichiarato: “E’ inspiegabile la prestazione di oggi. Siamo entrati in campo timorosi soprattutto nei primi 15 minuti quando il Catania ha fatto quello che voleva. Poi ci siamo organizzati ma abbiamo commesso altri errori e gli avversari hanno chiuso la partita. Ogni settimana siamo costretti a rivedere la formazione per squalifiche e infortuni. In casa riusciamo a sopperire a questo handicap perché giochiamo con maggiore intensità. Abbiamo commesso errori evitabili che però continuiamo a fare. Speriamo di recuperare qualcuno per evitare di stravolgere ancora la formazione soprattutto in alcuni reparti. L’applauso dei tifosi catanesi? Purtroppo oggi per me è rimasto solo quello perché per il resto è stato un pomeriggio da incubo”. Di tutt’altro umore invece, Montella, intervistato da Sky: “”Abbiamo avuto anche la palla del 5-0. I ritmi chiaramente abbiamo cercato di abbassarli, e oggi siamo stati bravi a gestire la partita, cosa che in passato non ci era riuscita così bene.” L’allenatore napoletano elogia infine Barrientos, autore di una doppietta: “Ha caratteristiche diverse da Maxi Lopez, ma ha grandissimo talento. Veniva da gravissimi infortuni, e anche con un po’ di fatica iniziale, in cui ha sofferto perché non giocava, adesso anche lui si starà rendendo conto di essere un altro giocatore rispetto ad inizio anno, che ci può dare qualcosa in più”. (Francesco Davide Zaza)