Si conclude 1 a 1 una partita dal sapore storico, che vede la Polonia opporsi agli eterni rivali della Russia. E proprio la storia, anche in questa occasione, ci viene incontro come “magistra vitae”, perché a ben vedere la trama logica di questa gara corrisponde al carattere di questi due popoli e a come si sono dispiegati nel corso degli anni. Possiamo infatti riassumere questi 90 minuti di passione dicendo che la Russia, grande potenza, favorita, obiettivamente più forte, ha provato ad imporsi sui polacchi, arrivando a dominarli con il gol del vantaggio nel primo tempo. Ma, nella ripresa, la Polonia ha tirato fuori quel celebre spirito di rivalsa, come se fossero rientrati dagli spogliatoi 11 di Solidarnosc, raggiungendo il pareggio (splendido) e ricacciando indietro gli stranieri dominatori. Le statistiche sembrano confermare questa analisi: infatti il possesso palla è a favore dei russi, che dominano per 57% a 43%, a fronte però di un numero di conclusioni che vede la frizzante Polonia surclassare gli avversari, con 15 conclusioni (ben 6 nello specchio) a 7 (3). In generale comunque la situazione di parità è la più corretta, e si rivede nelle occasioni davvero pericolose (2 a testa), così come i fuorigioco. Interessante poi notare che, a dispetto di quanto accaduto fuori dallo stadio, all’interno, eccetto un piccolo battibecco, ha regnato la correttezza: in tutto solo 25 falli e 4 cartellini gialli, equamente divisi. Per quanto riguarda invece i singoli giocatori, i più attesi erano Lewandowski ed Arshavin. Il polacco ha corso tantissimo, più di 10 km, ha tirato 2 volte nello specchio ed ha fornito un assist anche se il gol è stato poi annullato per fuorigioco; il russo invece è stato meno catalizzatore del gioco, ma comunque pedina fondamentale, essendo la sua classe costantemente ricercata dai compagni: lo testimoniano i 9600 e passa metri corsi, l’assist compiuto per Dzagoev e le tantissime palle giocate.
37’: il vantaggio della Russia è improvviso, e arriva grazie ad un calcio piazzato, come solo poteva accadere dato il sostanziale equilibrio tra le due formazioni. La punizione nasce da un ottimo spunto di Zhirkov, che guadagna un fallo a circa tre metri dal vertice sinistro dell’area di rigore. Sulla palla si presenta Arshavin, che calcia magistralmente forte e teso a rientrare mettendo la palla al centro dell’area, dove Dzagoev, approfittando del colpevole vuoto della difesa polacca, si catapulta alla perfezione, spizzando la palla quel tanto che basta per metterla sul palo lontano.
57’: il pareggio della Polonia è tanto desiderato quanto pregevole. A far esplodere di gioia le decine di migliaia di tifosi polacchi sugli spalti è Blaszczykowsky, che largo a destra raccoglie l’invito di un compagno, e dopo aver eluso con un tocco di destro l’intervento di Zhirkov, prende la mira con il sinistro e scaglia un eurogol imparabile per Malafeev che si incastra a fil di palo. Curioso notare come l’azione del gol fosse un contropiede nato da un passaggio sbagliato di Arshavin che, se fosse andato a buon fine, avrebbe potuto portare al 2-0 russo. Quando si dice il destino…
Il commento a fine gara del polacco Rafal Murawski: “E’ stata una gara giocata su ritmi molto elevati. Sono molto ottimista adesso. Entrambe le squadre hanno avuto buoni occasioni e credo sia stata una bella partita da guardare per i tifosi. La Russia è forte e l’avevamo visto in occasione della loro prima partita, ma noi siamo stati solidi tatticamente. Hanno giocato proprio come ci aspettavamo. Abbiamo svolto bene il nostro compito e ne è uscita una gara equilibrata. Volevamo stare coperti per non concedere il contropiede alla Russia. Ha funzionato. Adesso ci aspetta la gara contro la Repubblica ceca, molto importante, forse la più importante in molti anni. Andiamo a Wroclaw per vincere. I cechi giocano bene, ma possiamo riprenderli”. In conferenza stampa ha parlato anche Dick Advocaat, ct della Russia: “Penso sia stata una bellissima partita e abbiamo giocato bene, meglio della Polonia e alla fine il risultato può andare perchè loro avevano dietro le spalle anche la spinta di tutto lo stadio che li ha sostenuti dall’inizio alla fine. Quando segni un gol come quello segnato da Blaszczykowski devi essere un gran giocatore. Igor Denisov ha giocato davvero benissimo e sull’1-0 credevo avremmo vinto anche eravamo in controllo del match, con più possesso e più occasioni, ma va detto che anche loro hanno fatto bene. Le cose sono andate diversamente dalla prima gara, qui era realmente un incontro in trasferta e il loro gol è stato spettacolare, dobbiamo accettarlo”.