La giornata più bella per l’Italia alle Paralimpiadi di Londra 2012 si conclude in modo trionfale. Medaglia d’oro e record del mondo sui 100 metri: non stiamo parlando di Usain Bolt, bensì di Martina Caironi, atleta bergamasca che compirà 23 anni tra pochi giorni e che ha subire l’amputazione alto-femorale della gamba sinistra in seguito ad un incidente stradale nel quale è stata coinvolta nel 2007. La Caironi dunque gareggia nella categoria T42 (quella che comprende le atlete mono e biamputate), e con il tempo di 15”87 si è laureata campionessa paralimpica della distanza più breve e più affascinante dell’atletica, riuscendo pure ad abbassare di due piccoli ma importanti centesimi il primato del mondo, che già le apparteneva. Martina ha preceduto l’australiana Kelly Cartwright, che ha coperto la gara nel tempo di 16”14 vincendo così la medaglia d’argento, e la tedesca Jana Schmidt, medaglia di bronzo con il tempo di 16”19. Martina Caironi era una ragazza innamorata dello sport già prima dell’incidente, ma curiosamente non praticava l’atletica leggera: poteva vantare infatti sei anni in una squadra di pallavolo e qualche esperienza anche in pattinaggio, nuoto e calcio. Dopo l’incidente però si è ‘buttata’ sull’atletica, e i risultati le danno splendidamente ragione: “Volevo vincere a tutti i costi e dopo una partenza non eccellente pensavo di non farcela, soprattutto non credevo di poter ritoccare il record”, ha detto felicissima subito dopo l’arrivo. La numero uno della velocità è lei.
Questo è stato il degno finale di una giornata che ci ha regalato tantissime gioie, a partire dall’oro mattutino di Assunta Legnante, anche lei con tanto di nuovo record del mondo nel getto del peso (clicca qui per leggere), mentre nel pomeriggio sono arrivate tre medaglie anche dal ciclismo, tra le quali spicca l’oro vinto da Alex Zanardi nella cronometro della handbike (clicca qui per leggere). La giornata memorabile per i colori azzurri è stata infine suggellata dal bronzo di Matteo Betti nella spada, la prima soddisfazione per l’Italia nella scherma (a questo proposito, è interessante notare che il bottino dell’Italia a queste Paralimpiadi è dato quasi per intero da atletica, nuoto e ciclismo, che alle Olimpiadi invece avevano deluso).
Betti è il numero uno del mondo nel fioretto, ma aveva clamorosamente fallito martedì nella pool di qualificazione. Ieri invece è giunto il riscatto nella gara meno attesa: “Pensavo di aver buttato all’aria quattro anni di lavoro – ha spiegato – e oggi sono salito in pedana con più cattiveria. Meritavo questa medaglia, purtroppo sono stato bloccato in semifinale del solito francese Noble (che lo ha sconfitto per 15-9, ndR), ma poi nella gara del terzo posto non avevo rivali”. La medaglia è giunta con la vittoria per 15-10 contro il russo Yusupov. Il medagliere italiano ora può vantare sei ori, cinque argenti e sei bronzi.
Mauro Mantegazza