I Mondiali di ginnastica artistica 2013 ad Anversa hanno regalato all’Italia lo splendido argento di Vanessa Ferrari nel corpo libero, ma anche una beffa nella gara alla trave, dove un ricorso della squadra americana aveva fatto salire sul podio Simone Biles, campionessa di immenso talento che però in quella circostanza si era esibita in una performance ricca di imprecisioni. Decisione amarissima per le azzurre, che aveva fatto perdere una posizione (e la medaglia di bronzo) alla stessa Ferrari, facendo pure scivolare Carlotta Ferlito dal quarto al quinto posto. Era stata proprio la ginnasta siciliana a reagire più duramente: “E’ una cosa scandalosa, hanno aiutato l’americana solo perché è la campionessa mondiale ed è degli Usa. Che senso ha fare tanta fatica se poi succedono queste cose”. A microfoni spenti però Carlotta si era spinta troppo oltre, facendo riferimento non solo alla nazionalità ma anche al colore della pelle della Biles, che è afroamericana: “La prossima volta mi tingo la faccia di nero, così sono sicura di vincere”. Le frasi sono diventate in breve tempo di dominio pubblico, così la Ferlito è finita nell’occhio del ciclone e alcuni commentatori hanno parlato addirittura di razzismo. Nella tarda serata di ieri, la siciliana si è scusata con la campionessa del Mondo del concorso generale e del corpo libero tramite un messaggio su Twitter: “Ho fatto un errore, non sono perfetta, ero troppo nervosa e non pensavo davvero le cose che ho detto. Mi scuso, mi dispiace”. Certamente la sua era stata una reazione eccessiva, resta però il problema delle giurie che (nella ginnastica come in altri sport che dipendono dalle valutazioni dei giudici) danno spesso giudizi che fanno discutere e che talvolta possono premiare chi meno se lo sarebbe meritato.