Un Milan vergognoso viene preso a legnate da un Caen ben organizzato, ma senza grandi individualità. Il passivo di tre gol avrebbe anche potuto essere più pesante, mentre l’impressione è che anche se i tempi fossero stati tre invece di due il gol del Milan non saremmo riusciti a vederlo. Vero che la formazione era (salvo Matri e Mexes) formata da seconde linee o addirittura da primavera. Ma così davvero non ci siamo. E lo rimarca anche Massimiliano Allegri in zona mista quando non cerca alibi e parla malvolentieri della prestazione dei singoli, sia che sia stata positiva che deludente. “Sapevamo che oggi si rischiava la brutta figura visto che avevamo tanti ragazzini in campo ma quando si gioca si deve sempre cercare il risultato – ha esordito – Nel calcio non serve solo la tecnica, ci vogliono voglia ed entusiasmo e si deve sempre dare il massimo”. Un chiaro segnale alla squadra. Ma non del tutto un bel segnale… (clicca qui per il video con gli highlights di Milan-Caen).
Il Milan subisce ancora gol: questa volta al 54′ minuto segna Koita, che scappa a Zaccardo sul taglio e fulmina Gabriel sul primo palo. Notte fonda sui rossoneri.
Troppo brutto per essere vero, il Milan perde 2-0 al termine del primo tempo contro il Caen. D’accordo: i francesi sono in campo con la formazione titolare, mentre i rossoneri hanno tante riserve, due giocatori della Primavera come Rondanini e Mastalli e una coppia centrale che insieme non ha mai giocato (Zaccardo-Mexes). Tuttavia le voragini difensive lasciate dalla squadra di Massimiliano Allegri sono evidenti e penose, e come al solito si fanno enormi quando si tratta di calci piazzati: sul primo di questi Gabriel fa il miracolo sul colpo di testa, ma Dennis Appiah coglie la retroguardia addormentata e fa 1-0. Altri quindici minuti e ancora il Milan perde palla nella sua trequarti, Duhamel si invola e batte Gabriel. Che è il migliore in campo, ed è tutto dire: il portiere brasiliano sventa almeno tre occasioni gigantesche, in altre due ci pensano traversa e palo a salvare il Milan dal disastro. Tra le note più liete sicuramente va segnalata la verve di Riccardo Saponara (ci prova nel finale, attento Perquis), un Nocerino che ha tanta voglia di mettersi in mostra e qualche movimento di Niang, che naturalmente qui vuole lasciare il segno; il resto è tanta difficoltà soprattutto a livello psicologico, certo non del tutto giustificabile dalla formazione raffazzonata messa in campo dall’allenatore. Nel secondo tempo ci aspettiamo la girandola dei campi, e che il Milan entri in campo con un’altra testa: sarà anche un’amichevole che non conta nulla, ma le scoppole non è mai bello prenderle.
Il campionato di Serie A è fermo per gli impegni delle Nazionali, ma il Milan gioca: alle ore 17 è impegnato sul campo del Caen per un’amichevole, utile a preparare il ritorno alle competizioni ufficiali, che avverrà sabato sera in casa contro l’Udinese. A proposito: la partita di San Siro si giocherà a porte aperte, poichè a seguito del ricorso presentato dalla società rossonera il Giudice Sportivo ha sospeso il giudizio relativo ai cori di discriminazione territoriale che avevano portato alla chiusura dello stadio per una giornata. Partita speciale soprattutto per M’Baye Niang: da questa squadra infatti lo ha prelevato Adriano Galliani nell’estate del 2012. L’attaccante francese si è imposto subito come un giocatore dal grande potenziale, pur se la realtà ha detto che ha bisogno di tempo per esplodere definitivamente. Il Caen gioca attualmente in Ligue 2, dove occupa il settimo posto a tre punti dalla vetta; nella sua storia ha conquistato una finale di Coppa di Lega (2005), ha partecipato alla Coppa UEFA nel 1992/1993 e vanta quattro promozioni nella Ligue 1 (l’ultima nel 2007). E’ una squadra che sta provando a crescere; tra le sue fila hanno militato giocatori come Kenneth Anderson e Benoit Cauet (visti anche in Italia) e poi Alexander Mostovoj e William Gallas. Trattandosi di un’amichevole il risultato conta poco, ma è chiaro che il Milan ci tiene a fare bella figura; è superiore tecnicamente e come esperienza ai francesi e, pur se andrà in campo senza i nazionali (soprattutto Mario Balotelli) è chiaro che c’è tutto per portare a casa la vittoria. Sarebbe controproducente arrivare a un risultato negativo anche se in una partita che conta poco o nulla: i rossoneri hanno bisogno di fiducia che arriva anche attraverso queste gare. Per quanto riguarda il Caen, si tratta di un buon test contro una formazione superiore, e si sa che solitamente in queste situazioni si guadagna in esperienza e si mettono a punto delle tattiche che possono poi tornare utili per il prosieguo del torneo. La squadra vuole tornare in Ligue 1 e affrontare il Milan può essere un buon propulsore per quando si tornerà in campo con i tre punti in palio.
Una cosa è certa: non vedremo in campo Kakà. Il brasiliano del Milan sembrava poter affrontare la trasferta, e invece Massimiliano Allegri non lo ha portato con sè. Poco importa: il trequartista sarà a disposizione a brevissimo, perchè ha completato il ciclo di recupero che lo staff medico aveva stabilito per lui dopo l’infortunio patito contro il Torino. Sono appena 70 i minuti giocati dal numero 22 da quando è rientrato dal Real Madrid; troppo pochi per i tifosi che si aspettavano ben altro, mentre la sua decisione di autosospendersi l’ingaggio finchè non fosse tornato in campo è certamente nobile ma, se possibile, ha aumentato ancor più i dubbi sulla reale tenuta fisica del brasiliano. Ancora meno, e cioè mai, ha giocato Riccardo Saponara, che invece oggi ci sarà e sarà in campo da titolare: la scorsa primavera, quando è stato acquistato in comproprietà con il Parma, l’ex trequartista dell’Empoli non si aspettava forse che sarebbe rimasto ai box per tutto l’inizio della stagione (di fatto ha giocato un’amichevole prestagionale) e che poi sarebbe arrivato il suo idolo Kakà a togliergli spazio. Lui non ci pensa: è giovane e il suo momento arriverà, almeno questa è la speranza di un grande talento che sarebbe un peccato sprecare. Dunque, Saponara in campo dal primo minuto ed è una bella notizia: agirà dietro le due punte, una delle quali sarà naturalmente Niang che ha bisogno di dare certezze ad Allegri e far vedere al suo allenatore che può essere ancora utile per la stagione. Gennaio è dietro l’angolo, e vista l’abbondanza in attacco il francese deve evitare la cessione in prestito, pur se alla fine potrebbe fargli bene. Sotto esame anche Alessandro Matri: finora gli 11 milioni di euro spesi dal Milan per strapparlo alla Juventus non hanno pagato dividendi, il lodigiano cresciuto nel vivaio rossonero non solo non ha ancora segnato, ma nemmeno è riuscito a garantire un rendimento secondo quelle che erano le aspettative della società e di un allenatore che ben lo conosce, avendolo avuto a Cagliari. Anche per lui oggi l’occasione di mettersi alle spalle le critiche e guadagnarsi il posto da titolare che per il momento ha avuto anche per le emergenze: Stephan El Shaarawy scalpita, anche se il Faraone potrebbe essere il grande sacrificato del calciomercato invernale. Ora non resta che dare la parola al campo, e gustarsi questa amichevole dalla quale parte la risalita dei rossoneri: la diretta di Caen-Milan sta per cominciare…
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