Il Parma batte il Milan 3-2, e riapre forse la crisi rossonera. La squadra di Allegri chiude sotto di due gol il primo tempo, riesce a rimontare ma è beffata nel finale da una punizione di Marco Parolo, alla sua seconda doppietta stagionale. Non riescono dunque a migliorare la loro classifica i rossoneri, che anzi sprofondano sempre più e perdono altro terreno dalle big, che hanno vinto tutte. partita piena di colpi di scena, il Parma va sul doppio vantaggio nel primo tempo giocando una partita intelligente, nella ripresa rischia perfino di chiudere virtualmente la gara quando Gargano colpisce la traversa al 59’. Da quell momento la partita cambia il Milan cambia pelle (fuori Balotelli e Poli per Matri e Kakà) e riacciuffa il match in 2 minuti proprio con Matri e Silvestre. Nel finale, a 30’’ dalla fine dei 5’ di recupero, dopo una netta supremazia del Milan per tutto il proseguo del secondo tempo, Parolo tira fuori dal cilindro una punizione dai 30 metri che infila Gabriel annullando i sogni di rimonta rossoneri. voto appena sufficiente per gli emiliani, frutto di una grande prestazione nel primo tempo e nei primi minuti del secondo ma di un calo clamoroso nell’ultima mezz’ora di gioco. La squadra di Donadoni è infatti la formazione che ha perso più punti nei secondi tempi, oggi la salva il gol della domenica di Parolo. ancora a secco di vittorie in trasferta, come spesso è già accaduto subisce nel primo tempo e rimedia come può nella ripresa. Questa volta per come si era messa la partita si poteva anche sperare in una super rimonta. Nel complesso una prestazione non pienamente sufficiente visti i gravi limiti defensivi e una manovra offensiva ancora troppo lenta e prevedibile. giusta l’ammonizione per simulazione di Balotelli ma non vede un fallo da possibile rigore su Matri e preferisce solo il giallo piuttosto che il rosso a De Jong dopo che l’olandese aveva steso Rosi lanciato a rete.
L primo tempo tra Parma e Milan finisce sul parziale di 2-0 per gli emiliani grazie alle reti di Parolo e Cassano. Primo tempo da incubo per il Milan che chiude I primi 45’ sotto di due reti che dimostrano quanto sia facile bucare la retroguardia di Allegri.Il Milan parte meglio nei primissimi minuti poi I padroni di casa prendono coraggio e iniziano a trovare varchi importanti soprattutto sulla destra con Biabiany, uno dei protagonosti di questa partita. Il primo gol nasce poprio da una fuga del francese che viene innescato da Cassano, l’esterno velocissimo si mangia Constant in copertura e mette sul secondo palo dove Parolo secca Gabriel con un diagonale rasoterra.Il Milan cerca per tutta la parte centrale della partita di agguantare il pari: le due azioni più pericolose sono di Poli e Robinho. Il primo si inserisce a suo modo in area su suggerimento di BIrsa ma fallisce colpevolmente l’appuntamento con il gol una volta davanti a Mirante. Poco dopo è il brasiliano a sfiorare il pari quando dalla sinistra prova un tiro cross insidioso non sfruttato da nessun compagno. Il Parma, che ha giocato per tutto il finale di primo tempo nella sua metà campo a difendere il vantaggio, trova a pochissimi minuti dall’intervallo il raddoppio su azione fotocopia al gol di Paolo. Ancora una volta è Biabiany a mettere il turbo sulla corsia di competenza e trovare sul secondo palo Parolo, sponda per Cassano che controlla e non sbaglia.Un primo tempo dove si è vista la lentezza di manovra del Milan che ha creato fino alla trequarti ma non è mai riuscito a concretizzare. L’altra nota dolente dei rossoneri è la poca solidità difensiva, Biabiany sulla destra fa troppo spesso quello che vuole.Buon Parma invece che ha mostrato compatezza nel difendere il risultato e capacità di colpire al momento giusto.
Con esperienza e intelligenza blocca I tentativi rossoneri di entrare in area.
Il meno in mostra tra gli uomini di Donadoni, soffre la coppia Abate–Birsa.
L’anima della squadra per ora, sfiora il gol e lotta a centrocampo.
Biabiany è un incubo, I due gol subiti da Gabriel pesano sopratutto sul suo groppone.
Subisce due reti non per colpa sua. Reattivo nelle uscite, tiene a galla il suo Parma per tutto il secondo tempo.
Chiude bene le incursioni di Robinho suo diretto avversario una prestazione che dà sicurezza.
Come il compagno gioca una grande partita per tutto il primo tempo, soffre di più nella ripresa quando il Milan cerca la rimonta. Su Matri ci mette fisico ed esperienza. Esce per infortunio.
(dal 76’) BELANUANE 6.5: entra a freddo per sostituire Felipe, molto concentrato nel difendere la porta negli ultimi minuti.
Prova assolutamente positiva del capitano degli emiliani, una diga a difesa di Mirante, intercetta moltissimi tentativi rossoneri ed esce bene palla al piede.
Una vera e propria furia sulla fascia destra, i primi 2 gol del Parma sono sprattutto merito suo. Quando parte è imprendibile, chiedere a Constant per conferme.
Abbastanza preciso nella gestione della palla a centrocampo, funge da frangi flutti contro le avanzate rossonere.
Si muove bene nel centrocampo parmense, discreta sia la fase di possesso che quella difensiva. Per infortunio dei compagni stringe i denti fino alla fine anche quando non ha più fiato.
Un’altra doppietta dopo quella contro l’Atalanta. In forma per tutti i 90 e recupero, il secondo gol è da non credere vista la distanza e lo sviluppo della partita.
Tra i meno attivi della sua squadra, soffre la coppia Abate – Birsa sulla sinistra.
Prestazione di livello condita da un bel gol di precisione. Aiuta i compagni e sforna palloni impensabili. Costretto ad uscire per infortunio.
(dal 73’) ROSI 6: prende il posto di Biabiany che va a fare la seconda punta, tiene a bada Constant e quando può riparte in velocità.
Il più in ombra del match, giusto qualche colpo di testa che non spaventa nessuno.
(dal 64’) N.SANSONE 5: costretto a giocare come unica punta in una fase della partita dove la sua squadra pensa soprattutto a difendere. Tocca pochi palloni e si vede poco.
Il suo è un Parma che quando vuole sa essere ordinato e intelligente ma anche oggi basta un minimo di calo di tensione che i suoi uomini sprecano quanto di buono viene fatto. Ci pensa Parolo a regalargli una vittoria che neanche lui più sperava. In generale una difesa molto compatta ed efficace ma in attacco mancano i gol di Amauri.
Bene per 94’, si fa beffare da 30 metri a pochi secondi dalla fine, sulla punizione di Parolo si stende in ritardo e non i arriva più.
Spinge molto sulla corsia e controlla il diretto avversario. I cross però non sono sempre precisi.
Male nel primo tempo, si riscatta nella ripresa in cui vince molti contrasti aerei e annulla i tentativi di attacco del Parma.
Come il compagno di reparto meglio nella ripresa. Riassapora la gioia del gol dopo molto tempo trovando la rete del 2-2 sugli sviluppi di calcio d’angolo.
Non vince un duello contro Biabiany che sulla sua corsia fa quello che vuole. I primi due gol dipendono molto da lui.
Tra i più positivi nel primo tempo, sfiora il gol ed è sempre presente per lottare a centrocampo. Esce per scelta tecnica.
(dal 52’) KAKA’ 6: si piazza in mezzo a Robinho e Birsa e dietro a Matri per fare a punto di cucitura in tutte le azioni offensive dei rossoneri. Sbaglia in due occasioni l’appuntamento con il gol sul 2-2.
Bene nel recupero palla ma una volta in possesso rallenta spesso la manovra rendendo le azioni troppo prevedibili.
Una vera e propria diga di centrocampo, buona prestazione.
Si muove molto sulla trequarti: nel primo tempo molti spunti che non vengono concretizzati, cala nella ripresa.
Poco ispirato, cerca di dialogare con i compagni ma la retroguardia del Parma gli nega ogni tentativo. Ammonito per simulazione, chiude prematuramente una brutta partita.
(dal 52’) MATRI 6: torna al gol dopo molto tempo, riaccende le speranze rossonere ma nel proseguo del match gli forniscono troppi pochi palloni per continuare a fare la differenza.
Spreca molti palloni una volta che la squadra arriva al limite dell’area, meglio nel nuovo assetto rossonero con Kakà e Matri dove si intende meglio con i compagni. (dall’88’) SAPONRA: S.V.
La squadra non gira ancora, troppo fragile in difesa e poco ficcante davanti anche con Balotelli. Dalla sua però azzecca il doppio cambio che ha cambiato la partita.
(Giorgio Davico)