Partita delicata allo stadio Picchi, fra due squadre che al momento non sono invischiate nelle zone più basse della classifica ma che naturalmente devono ancora fare una lunga strada per dirsi tranquille. La posizione più delicata è quella dei padroni di casa, e Nicola ha un solo dubbio per quanto riguarda la formazione: il ruolo di esterno destro di centrocampo, che però è ambitissimo. Il favorito per questa maglia è Lambrughi, incalzato però da Mbaye, ma anche Gemiti ha ancora qualche possibilità di fare il ribaltone a sorpresa. Per il resto, non dovrebbero esserci dubbi relativi agli altri dieci posti a disposizione. In casa Torino il dubbio principale è fra Barreto e Immobile per completare la coppia d’attacco con l’intoccabile Cerci, al quale chi sarà scelto dovrà fungere da punto di riferimento in mezzo all’area avversaria.
Alle 20,45 di questa sera si gioca allo stadio Armando Picchi Livorno-Torino, partita valida per la decima giornata del campionato di Serie A 2013-2014. Le due squadre arrivano entrambe da momenti difficili e sconfitte: a Bologna i labronici, a Napoli i granata. Si cerca dunque il riscatto, per non essere risucchiati nelle zone basse della classifica: la vittoria non arriva da sei (nel caso del Livorno) e cinque giornate (Torino), perciò è chiaro che l’imperativo è uno solo: fare punti per non complicare un avvio di stagione che era stato per entrambe molto positivo.
Lo sa bene anche Davide Nicola, che apre la conferenza stampa della vigilia con una frase che è un diktat: “Dobbiamo fare una prestazione gagliarda che ci porti dei punti”. L’analisi della sfida è chiara e lampante: “Noi abbiamo 8 punti e loro 10, perciò siamo noi a volere qualcosa di più”. C’è stato anche il modo di parlare della squalifica di Luca Silgardi, che non ci sarà per una bestemmia pizzicata dalla prova tv, ma il tecnico del Livorno non vuole trovare alibi: “E’ un fatto particolare, ma mi fermo qui perchè non voglio spostare l’attenzione su cose che non ci servono; tuttavia, la cosa ha dell’assurdo”. E per quanto riguarda la mentalità: “E’ un fatto di atteggiamento, dobbiamo migliorare aggressività e velocità degli attacchi. Ogni partita poi racchiude in sè diverse situazioni”. Solito 3-5-2 nel quale, giocoforza, la coppia d’attacco sarà composta come al solito da Emeghara e Paulinho. Dovrebbe cambiare poco rispetto alla trasferta di Bologna: Schiattarella e Mbaye sulle corsie con Luci in mezzo protetto da Biagianti e Duncan.
Panchina comunque lunga, innanzitutto con Lambrughi e Gemiti che possono dare linfa vitale sulle corsie, poi Benassi per il centrocampo e due trequartisti come Leandro Greco e Borja che possono anche cambiare modulo e che rappresentano un’alternativa più che valida ai titolari.
Come detto sconta la squalifica per prova tv Luca Siligardi, una perdita importante per Nicola. Fermato dal giudice sportivo anche Alfonso De Lucia, pesante anche l’infortunio (problema muscolare) per Belingheri, mentre Decarli ha un problema al ginocchio destro e Ruben Botta sta recuperando dalla rottura del crociato e del menisco esterno del ginocchio; quando rientrerà potrà dare una mano, ma bisognerà verificarne le condizioni.
Giampiero Ventura pone l’accento innanzitutto sulle assenze: “Non credo che qualcuno di quelli che erano indisponibili contro il Napoli possa rientrare; tornerà Immobile, ma sarà fermo Basha per squalifica. Siamo in emergenza: molti giocano in posizioni che non sono naturali. Affronteremo il Livorno cercando di capire come si schiereranno, e in base a quello potrà variare il nostro assetto tattico”. Una cosa sembra comunque certa: il tecnico non vuole che si ripeta la partita di Napoli, dopo la quale aveva immediatamente detto che i suoi non erano scesi in campo. “Non era il vero Torino, non c’eravamo fisicamente. Adesso mi aspetto che torniamo a essere noi, che ci sia un maggiore equilibrio e un pizzico di attenzione in tutto”. Ad Alessio Cerci, impalpabile domenica, era stato risparmiato il secondo tempo del San Paolo: naturalmente questa sera è in campo, con Immobile rientrato dalla squalifica. A centrocampo tutto confermato: Gazzi e Bellomo in mediana con Vives in cabina di regia, sulle corsia D’Ambrosio e Pasquale. Dietro, la solita difesa a tre con Emiliano Moretti e Darmian che proteggeranno capitan Glik. Sono scelte obbligate.
La panchina è infatti cortissima: El Kaddouri recupera ed è una notizia positiva, poi ci sono due attaccanti come Barreto e Meggiorini che hanno caratteristiche diverse e sono complementari (e infatti hanno giocato insieme nel Bari 2009-2010 che, guidato dallo stesso Ventura, ha chiuso a centro classifica). L’unico centrale di ruolo a disposizione è Maksimovic, per il resto c’è Salvatore Masiello che può dare il cambio a Pasquale e aumentare la spinta sulla fascia sinistra.
Lista dunque lunga: Basha è squalificato (come Gillet, fermato dal calcioscommesse), poi infortuni per Guillermo Rodriguez e Bovo che spogliano la difesa, per Brighi e Farnerud, sfortunato lo svedese che contro l’Inter aveva trovato il primo gol in Serie A. Fuori anche Larrondo, una soluzione offensiva in meno per Ventura.
1 Bardi; 85 Coda, 23 Emerson, 17 Ceccherini; 28 Schiattarella, 27 Biagianti, 10 Luci, 41 Duncan, 15 Mbaye; 20 Emeghara, 9 Paulinho. All. Nicola
A disp: 22 Anania, 37 Aldegani, 33 Valentini, 77 Rinaudo, 2 Piccini, 11 Lambrughi, 3 Gemiti, 24 Benassi, 14 Mosquera, 19 L. Greco, 29 Borja
Squalificati: De Lucia, Siligardi
Indisponibili: Ruben Botta, Belingheri, Decarli
30 Padelli; 36 Darmian, 25 Glik, 24 E. Moretti; 3 D’Ambrosio, 14 Gazzi, 20 Vives, 63 Bellomo, 26 Pasquale; 11 Cerci, 9 Immobile. All. Ventura
A disp: 23 L. Gomis, 32 Berni, 15 Maksimovic, 17 S. Masiello, 7 El Kaddouri, 69 Meggiorini, 10 V. Barreto
Squalificati: Gillet, Basha
Indisponibili: Gui. Rodriguez, Bovo, Brighi, Farnerud, Larrondo
Arbitro: Valeri
Alle 20,45 di domani si gioca Livorno-Torino, partita valida per la decima giornata del campionato di Serie A. Gara tra due formazioni che naturalmente hanno come obiettivo fisso la salvezza, pur se i granata hanno certamente qualcosa in più e a lungo termine possono ambire a posizioni più nobili. Il periodo è buio per entrambe: la vittoria manca da tempo, dopo un avvio di stagione brillante sono emerse le prime difficoltà e questo naturalmente ha avuto peso specifico su una classifica decisamente peggiorata. Soprattutto i labronici (8 punti) devono iniziare a guardarsi alle spalle, ma nemmeno il Torino (10) si può dire certamente tranquillo. Arbitra Valeri.
Sono sei le giornate senza vittoria per il Livorno: dal 2-0 sul Catania sono arrivati solo due punti, soprattutto la striscia di quattro sconfitte consecutive è ancora aperta e quindi quello che sembrava un inizio di stagione più che positivo si è trasformato adesso in un cammino tortuoso e difficile. Gli 8 punti conquistati vengono comunque tenuti stretti: la difesa tiene (13 reti subite non sono poi troppe per una squadra che si gioca la salvezza) e questa sera si gioca al Picchi, dove il Livorno ha ottenuto la metà dei punti ma giocando una partita in meno rispetto alle trasferte. Squadra che è deficitaria nel possesso palla (quindicesima della Serie A) e nelle altre voci statistiche, tirando appena più di 4 volte a partita nello specchio della porta avversaria e occupando la metacampo avversaria per una media di 9 minuti (solo cinque squadre fanno peggio). La pericolosità offensiva non è delle migliori, e questo chiaramente complica il rendimento di Paulinho ed Emeghara, che sono gli uomini chiamati a trasformare in rete le occasioni ma sono fermi ai gol realizzati a inizio campionato (sono 3 per il brasiliano). Coppia d’attacco che dovrebbe essere confermata: Siligardi infatti è squalificato.
Il Torino non vince invece dalla quarta giornata, da quando cioè ha espugnato il Dall’Ara: da allora, tre pareggi e due sconfitte, anche in virtù di un calendario difficile (Juventus e Napoli) ma anche di occasioni gettate al vento (Verona e Sampdoria, ma anche l’Inter affrontata in superiorità numerica per 86 minuti). La squadra di Ventura, come tutte le sue creature, sviluppa tanto gioco (settima per possesso palla) ma fatica a finalizzare (poco meno di 5 tiri nello specchio della porta) e dà l’impressione di affidarsi troppo alla velocità in ripartenza di Alessio Cerci (6 gol e un sanguinoso rigore sbagliato contro i nerazzurri), così che il possesso palla è sterile e non finalizzato a far male (10 minuti a partita nella metacampo avversaria e una percentuale di pericolosità inferiore al 50%). Bisogna quindi guadagnare peso in attacco, e in questo può certamente aiutare il rientro di Ciro Immobile che ha scontato il turno di squalifica, mentre come sempre saranno importanti le corsie laterali con D’Ambrosio e Pasquale a spingere. Confermato, almeno così sembra, Nicola Bellomo: l’autore del pareggio contro l’Inter ha destato buone sensazioni e “sfrutta” anche l’indisponibilità di un El Kaddouri che aveva iniziato bene la stagione ma poi si è fermato per una lesione al retto femorale della coscia destra.