Finisce con uno scialbo 0-0 Lazio-Fiorentina, posticipo della settima giornata di Serie A. Due punti persi a testa, si può descrivere così la partita del Tardini: i biancocelesti hanno il pallino del gioco ma non sono abbastanza incisivi per concretizzare (il solito, annoso problema del vice Klose), mentre i viola a lungo sembrano accontentarsi di un pareggio che invece li fa scivolare al sesto posto in classifica, scavalcati anche dal Verona. Alla ripresa dopo le Nazionali, al Franchi arriva la Juventus: partite che fanno ritrovare l’orgoglio, ma è chiaro che l’atteggiamento dovrà essere ben altro.
Petkovic parte con gli stessi undici di Trabzon, perciò riproposti Felipe Anderson e Brayan Perea; mentre Montella capisce che in Ucraina sono state spese energie importanti e cambia sei uomini, facendo ritrovare il campo a Giuseppe Rossi rientrato prima del previsto ma non al 100%. Sono i padroni di casa a partire meglio, dopo 10 minuti in cui ci si studia con attenzione: Pizarro (non è la prima volta) si fa rubare palla da Brayan Perea che si invola verso la porta, salta Savic ma conclude a lato. Ancora Lazio dopo il quarto d’ora: Neto salva su Hernanes, che ci riprova su punizione ma non centra la porta. La Fiorentina non risponde: l’unico brivido lo crea Marchetti, che esce a vuoto e per poco non lascia entrare un pallone innocuo. Di fatto, il primo tempo finisce qui: squadre stanche, che già fanno capire quale sarà la musica nella ripresa.
Infatti, la musica non cambia. Montella risparmia Giuseppe Rossi che non è certo nei suoi giorni migliori, la Lazio prende un po’ di fiducia e Perea si fa notare per la voglia che ci mette, uno dei pochi insieme a Candreva che nel finale chiude una grande azione con un tiro che termina a lato, quando c’era il colombiano tutto solo. Entra anche Sergio Floccari, che però questa volta non riesce a ripetere il miracolo turco; merito anche di Neto che risponde alla grande sul suo diagonale. Orsato nel frattempo mostra 8 cartellini gialli ai giocatori, la Fiorentina più passano i minuti e più abbassa il baricentro, e Montella dichiara la volontà di pareggiare quando fa entrare Juan Vargas togliendo il citato Rossi, restando in pratica senza attaccanti di ruolo. Lo 0-0 è lo specchio esatto della gara: alla ripresa delle ostilità, Lazio e Fiorentina dovranno essere ben altre squadre.
Lazio-Fiorentina finisce 0-0: partita davvero scialba tra due squadre che non sono riuscite a dare il 100% e, nonostante la qualità in campo, non hanno creato troppi pericoli al rispettivo avversario. La Lazio è così settima in classifica con 11 punti, Fiorentina sesta con 12.
Tra Lazio e Fiorentina vince la noia: le due squadre si studiano a metacampo ma non riescono assolutamente a creare pericoli. Se possibile, nella ripresa succede ancora meno che nel primo tempo: l’unico a provarci è Floccari, che si presenta davanti a Neto ma sbaglia la conclusione. Montella prova a scuotere i suoi inserendo Vargas per un Giuseppe Rossi non al meglio, ma non sembra al momento che la partita si possa sbloccare.
Succede davvero pochissimo all’Olimpico: partita scialba e che viene vissuta per lo più di gioco stagnante a centrocampo e tentativi di ripartenze che però portano a ben poco. Da segnalare appena due episodi, a parte una punizione interessante di Hernanes: Brayan Perea viene lanciato in profondità e si presenta davanti a Neto, ma non riesce a trovare la porta; poco dopo, Marchetti esce a farfalle e crea qualche brivido alla difesa della sua squadra, che sbroglia. Per adesso spettacolo decisamente poco invitante.
E’ tutto pronto all’Olimpico: comunicate le formazioni ufficiali. Montella manda in campo un Giuseppe Rossi non al meglio, nella Lazio confermato Brayan Perea al cui fianco agisce Felipe Anderson. Marchetti; Cavanda, Ciani, Cana, Lulic; Onazi, Biglia, Hernanes; Candreva, Perea, Felipe Anderson. A disp: Berisha, Strakosha, Dias, Elez, Vinicius, Gonzalez, Ledesma, Ederson, Keita, Floccari. All.: Petkovic. Neto; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic; Pasqual, Aquilani, Pizarro, Ambrosini; Cuadrado, Borja Valero; Rossi. A disp: Munua, Alonso, Roncaglia, Compper, Bakic, Mati Fernandez, Joaquin, Vecino, Wolsky, Matos, Vargas, Iakovenko. All.: Montella.
Quale sarà la chiave tattica di Lazio-Fiorentina? Petkovic rispolvera Floccari, causa infortunio a Miroslav Klose, dietro al quale giocheranno Candreva ed Ederson: un tridente ben assortito che po’ creare scompiglio alla difesa a 3 dei Viola. E attenzione alle incursioni incontenibili di Lulic che quando prende velocità diventa incontenibile. Montella, fedele al 3-5-2, punta a sorprendere gli aquilotti sulle fasce laterali con Pasqual (che ha recuperato dall’infortunio) e soprattutto con il colombiano Cuadrado, funambolico sull’out di destra. Sono noti i problemi difensivi della Lazio, ma la Fiorentina si presenta all’Olimpico con un attacco quanto mai spuntato visto gli infortuni di Giuseppe Rossi (c’è, ma non al meglio) e del baby croato Ante Rebic, oltre a Mario Gomez: Joaquin farà compagnia a Matos là davanti. La forza dei Viola è il centrocampo di qualità che fornisce gol e allo stesso tempo funziona da ottimo filtro davanti alla difesa; Ledesma, Onazi e Gonzalez dovranno reggere bene l’urto di Ambrosini (suo il gol vittoria contro il Dniprio), Borja Valero e l’ex romanista Aquilani.
Stando alle premesse iniziali, la partita di questa sera dovrebbe essere particolarmente equilibrata: la Lazio sta attraversando un periodo difficile in cui fatica a trovare un’identità di gioco mentre la Fiorentina dovrà fare a meno di giocatori come Pepito Rossi e Mario Gomez. Nonostante il vantaggio dato dal fattore casa il divario tra le quote del successo di Lazio e Fiorentina non è molto ampio: una vittorie delle aquile è data a 2,35, quella degli ospiti a 2,90, mentre il pareggio sale a 3,30. Gli scommettitori più accaniti avranno sicuramente rivolto il loro sguardo alla giocata che prevede il parziale/finale 1-2 quotata a 30; sembra una missione impossibile ma mai dire mai. Sempre per quanto riguarda la stessa giocata c’è il 2-X dato a 14. La somma dei gol finale che ammonta a 3 è quotata a 4,00. Per quanto riguarda il risultato alla fine dei 45 minuti segnaliamo la X che moltiplica la posta in gioco per 2,10. Per tutte le altre puntate di questa partita potete consultare il sito della Snai.
Si gioca questa sera alle ore 20:45 uno dei due posticipi della settima giornata di Serie A: Lazio-Fiorentina. Sono le due squadre che hanno giocato giovedi in Europa League, sono reduci da trasferte lunghe e pesanti, e quindi il primo punto interrogativo riguarda il modo in cui avranno recuperato le energie fisiche spese. Dal punto di vista della classifica, Lazio e Fiorentina sono appena sotto le grandi: biancocelesti sesti a quota 10 punti, viola quinti a quota 11. Dunque c’è tutto per arrivare in zona Champions League, anche se il campionato è lungo e chiaramente le gerarchie possono cambiare. Per ora, comunque, sembra che almeno la Lazio abbia qualcosa in meno a livello di rosa, anche se naturalmente vincendo farebbe un bel salto in classifica e prenderebbe morale. Stesso discorso naturalmente per i viola, il cui primo compito è quello di restare in linea di galleggiamento in attesa che rientrino gli infortunati. I precedenti giocati a Roma sono 64: di questi, praticamente la metà (31) sono stati vinti dai biancocelesti, mentre la Viola ha vinto solo 13 volte (20 i pareggi). Lo scorso anno arrivò l’affermazione della Fiorentina: 2-0 firmato Jovetic e Ljajic, due calciatori che non fanno più parte della rosa di Vincenzo Montella. Ultima vittoria della Lazio che risale al 2011/2012 quando a decidere fu un gol di Miroslav Klose, mentre il pareggio non arriva dalla stagione 2009/2010: finì 1-1, reti di Siviglia e della meteora Keirrison, che era arrivato in prestito dal Barcellona. Si ricorda anche un clamoroso 8-2 a favore della Lazio nella stagione 1994/1995 (con poker di Pierluigi Casiraghi), mentre bisogna risalire a prima della Seconda Guerra Mondiale per trovare una vera goleada della Fiorentina a Roma: stagione 1934/1935, finì 3-5. Tra i calciatori che hanno militato in entrambe le squadre possiamo senz’altro citare Diego Fuser, in viola nel 1990/1001 (in prestito dal Milan) e poi in biancoceleste per sei stagioni tra il 1992 e il 1998. Più recentemente Roberto Baronio, in diversi periodi in biancoceleste e, tra le stagioni in prestito, quella a Firenze nel 2001/2002, sfortunata perchè culminata con la retrocessione. Tra gli allenatori, doppi ex sono Sven-Goran Eriksson e Dino Zoff, che hanno lasciato il segno molto più alla Lazio che alla Fiorentina.
Per la Lazio l’inizio di stagione non è stato dei migliori. I biancocelesti in estate si sono rinnovati, ma le prime partite hanno detto che forse non tutti gli elementi acquistati sono già funzionali al progetto, e che per esempio non è stato risolto il problema di una difesa troppo fragile e quello del vice Klose, che adesso è infortunato con tutto quel che ne consegue. Floccari ha segnato due gol in Europa League, ma non dà troppe garanzie nel lungo termine: così, la classifica è peggiore di quanto si potesse aspettare, con 10 punti che sono più che altro frutto di difficoltà incontrate in trasferta (sconfitte contro Juventus e Roma, pareggio con il Sassuolo), mentre in casa dopotutto sono arrivate tre vittorie (Udinese, Chievo e Catania) con otto gol segnati e due subiti. La differenza di rendimento rischia tuttavia di essere estremamente condizionante, e allora Petkovic dovrà studiare una soluzione. Per il momento il tecnico sta cercando di lanciare i giovani: Felipe Anderson e Brayan Perea hanno giocato a Trabzon, Keita Balde Diao si sta confermando elemento di valore e utilità. La sensazione comunque è sempre la stessa: ovvero, che la rosa sia corta e che ai primi guai fisici possa arrivare il crollo verticale. La Fiorentina questa “crisi” la sta affrontando in pieno: pronti via, e Vincenzo Montella ha perso Cuadrado (ora rientrato) e Mario Gomez, che potrebbe averne ancora per un mese. Notizie terribili, se si pensa che nel frattempo si è fermato anche Giuseppe Rossi che è il capocannoniere del campionato con 5 reti all’attivo. Nonostante ciò, la squadra ha saputo fare quadrato e tenere botta in campionato: vero che è arrivato solo un punto nelle ultime due partite, ma la classifica è ancora più che accettabile e, essendo solo all’inizio, c’è tutto il tempo per recuperare. In trasferta il bilancio parla di due vittorie (Genoa e Atalanta) e la sconfitta di San Siro contro l’Inter; 8 gol fatti, 4 subiti. Casomai, la Viola deve imparare a gestire i minuti finali e il vantaggio: ha già scialacquato 4 punti in casa facendosi rimontare da Cagliari e Parma, sprecando così la possibilità di essere a tre lunghezze dalla vetta. Come detto, poco male: per ora Montella non vuole sentir parlare di posizioni, anche se la lezione con beffa finale subita lo scorso anno deve insegnare qualcosa al tecnico. Intanto, aspettiamo di vedere come andrà a finire Lazio-Fiorentina, una partita che sulla carta si preannuncia molto bella; non resta che dare la parola al campo e vedere come andrà a finire, Lazio-Fiorentina sta per cominciare…
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Marchetti; Cavanda, Ciani, Cana, Lulic; Onazi (38′ st Gonzalez), Lucas Biglia, Hernanes (42′ st Ederson); Candreva, Felipe Anderson (13′ st Floccari), Perea. (Berisha, Strakosha, 3 Andre Dias, Elez, Vinicius, Ledesma, Keita B.). All. Petkovic
Neto; Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic; Cuadrado (38′ st Iakovenko), Ambrosini, Pizarro (28′ st Matos sv), Aquilani, Pasqual; Borja Valero; G. Rossi (17′ st Vargas). (Munua, Marcos Alonso, Roncaglia, Compper, Matias Vecino, Bakic, 14 Fernandez, Joaquin, 2Wolsky). All. Montella
Arbitro: Orsato
Ammoniti: Perea (L), Ambrosini (F), Tomovic (F), Ciani (L), G. Rossi (F), Cana (L), Pasqual (F), Hernanes (L)