Vi sarete accorti, questa mattina, che La Gazzetta dello Sport non è comparsa in edicola; e che il sito internet non viene aggiornato da ieri sera, riportando ancora nella home page la vittoria del Barcellona contro il Milan. Il perchè? Viene reso noto in un comunicato che compare sul sito, dove viene peraltro specificato che nemmeno domani troveremo il quotidiano rosa nelle edicole italiane. Di fatto si tratta di uno sciopero di tutta la redazione: motivi economici, viene detto, una decisione presa “di fronte all’ennesimo episodio di mala gestione da parte della proprietà e del management dell’azienda”. Nell’occhio del ciclone finisce la Fiat, tornata come azionista di maggioranza del gruppo Rcs che regge Gazzetta e non solo (anche il Corriere della Sera, per esempio). Questa volta la “pietra dello scandalo” è rappresentata dalla “svendita”, rigorosamente virgolettata nel comunicato, dello storico stabile di via Solferino, sede di Rcs, e del palazzo di via San Marco (entrambi a Milano), che peraltro sono stati “comunicati in tardissima ora sperando non facesse troppo rumore”. Una mossa che secondo gli scioperanti sarà un salasso economico: e allora, l’occasione è buona per ricordare tutti gli antefatti e le “malefatte” – qui virgolettiamo noi, riportando gli umori di Gazzetta – e un triste finale, “vi raccomandiamo le banche” e “pensavamo che qui si facessero giornali, non operazioni di acrobazia economica o giochetti per contare nelle stanze del potere”. Non manca un “pensiero” al sindaco di Milano Giuliano Pisapia: il quale, che “non ha speso una parola sulla vicenda”, viene invitato a ricordare i tempi di guerra in cui i giornalisti si arroccarono nel palazzo e non vollero uscire, o quelli in cui “tra le rotative si nascondevano le armi per combattere fascisti e nazisti”. L’ultima parola del comunicato, “vergogna”, dice tutto. Per tutto il resto, la Gazzetta dello Sport torna in edicola sabato 9 novembre.