Calciomercato Torino/ La pagella di metà stagione: cosa serve a gennaio?

- La Redazione

Calciomercato Torino, la pagella di metà stagione. I granata hanno una striscia aperta di tre vittorie e non facevano così tanti punti da 19 anni. Un rendimento che condurrà all'Europa?

UltrasGranata_R400 Gli ultras del Torino (Infophoto)

Si avvicina il calciomercato invernale: sotto l’albero di Natale il Torino spera di trovare un centrocampista di qualità. E’ il difetto della rosa granata, che davanti ha nomi da Europa e dietro tiene botta nonostante qualche incertezza, ma in mezzo al campo pecca di un regista che sappia esaltare le qualità degli altri. Ventura ha scelto una mediana fisica e i risultati gli danno ragione, ma a volte suonare un solo spartito per nove mesi potrebbe non essere un buon affare.

Dopo 17 giornate di campionato il Torino è settimo in classifica con 25 punti (6 vittorie, 7 pareggi, 4 sconfitte). Sono 30 i gol segnati (settimo attacco) e 24 quelli subiti (nona difesa, in coabitazione con il Cagliari). Capocannoniere Alessio Cerci (9 gol).

Era dalla stagione 1994-1995 che i granata non avevano messo insieme un bottino di punti tanto consistente; ed era dal 2006 che non arrivavano tre vittorie consecutive (striscia aperta). Giampiero Ventura sembra aver trovato la chiave: non più 4-2-4 votato all’attacco sempre e comunque, ma un 3-5-2 più equilibrato che ha migliorato il rendimento difensivo e dato nuova linfa all’attacco. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il Torino è una brutta gatta da pelare per chiunque, ha già frenato la corsa di Milan, Inter e Roma e continuando così potrà ambire all’Europa, sfruttando magari il calo di rendimento di qualche big.

Su tutto, Giampiero Ventura. Arrivato alla terza stagione sulla panchina granata, il tecnico genovese conosce ormai ogni sfaccettatura del suo gruppo, lo plasma e lo forma a piacimento e i giocatori lo seguono: sul campo si vede l’impronta di uno degli allenatori tatticamente più preparati in Italia, capace di dimostrare pragmatismo e fare un passo indietro rispetto a un modulo che ormai gli era entrato nel sangue. Il miracolo lo aveva già realizzato con il Bari 2009-2010; ora gliene sta riuscendo un altro, tanto che Cairo ha già pronto il rinnovo del contratto. Superati i 30 anni di carriera, forse una big non arriverà più; noi però siamo certi che la meriti.

Manca un po’ di qualità a centrocampo: precisa scelta di Ventura e ne siamo consapevoli, ma nelle giornate in cui la gamba non girava troppo è stato decisamente faticoso imporre il proprio gioco, tanto che sono arrivate battute d’arresto non preventivate. Un regista classico che sgravi a Cerci e Immobile il compito di far salire la squadra tornando sulla linea dei centrocampisti a prendere palla. Dietro non sempre le cose vanno benissimo, ma tutto sommato il reparto a tre regge.

Non si possono scindere: il Torino sono loro. A qualcuno ricordano già i tempi d’oro di Pulici-Graziani, più recentemente c’erano stati Aldo Serena e Walter Schachner che però non avevano tenuto queste medie realizzative. Cerci e Immobile hanno già toccato quota 17 gol: 

Inizialmente segnava solo il primo, poi l’ex Juventus e Pescara è esploso e questo ha permesso all’esterno di Velletri di dedicarsi maggiormente agli assist (è già arrivato a 7). Un mix che funziona: i due si intendono a meraviglia e si trovano a occhi chiusi, e ora che Immobile segna con regolarità le difese avversarie non possono più raddoppiare con tanta libertà su Cerci, cosa che libera spazi agli altri.

 Entrambi hanno delle scusanti, dettate dall’età e da qualche guaio fisico (soprattutto il secondo). Tuttavia ci si aspetta che possano dare di più: per il momento si sono visti a sprazzi, troppo poco per due che erano molto cercati sul mercato (anche dalle big). Bellomo ha timbrato il pareggio contro l’Inter, El Kaddouri una doppietta al Catania: un paio di fiammate che per il momento non sono sufficienti a far loro guadagnare la sufficienza. Come detto però sono giovani: possono ancora crescere e sotto la guida di Ventura probabilmente lo faranno nel migliore dei modi. 

 Acquistato con squilli di tromba dalla Stella Rossa, per ora ha messo insieme 5 presenze: titolare nelle ultime due, ha fatto intravedere qualcuna delle qualità che gli si riconoscevano. Con l’addio di Ogbonna il Torino cercava un centrale difensivo in grado di guidare il reparto: la speranza per il 2014 è che il serbo faccia ulteriori passi avanti e conquisti sempre più la fiducia di Giampiero Ventura. 

(Claudio Franceschini)





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