“Un sogno che si avvera. Non ci credevo quasi più, ho dato il massimo e ci ho messo il cuore”. Queste le prime parole di Nadia Fanchini ai microfoni Rai subito la dopo la sua discesa in questa domenica che è andata a un passo dalla perfezione. A rovinare (solo in parte) la festa dell’azzurra è stata la francese Marion Rolland che, in questa discesa libera femminile del Mondiale di Sci Alpino di Schladming 2013, ha conquistato la medaglia d’oro con il tempo di 1’50’’00 . “Potevo forse andare più forte nel finale, potevo magari limare un po’ le linee. Ma sono comunque soddisfattissima”, sottolinea ancora la Fanchini, capace di conquistare uno straordinario argento dopo quello (altrettanto bello) ottenuto da Dominik Paris. L’italiana è giunta a soli 16 centesimi dalla transalpina e ha conquistato così il secondo gradino del podio, seguita dalla tedesca Maria Hoefl-Riesch, arrivata 70 centesimi dopo la Rolland. “Non ci credo – conclude infine la Fanchini – sono senza parole. Non ho mai mollato anche quando le sfide sembravano durissime. Bisogna sempre crederci”. “Questa medaglia – ha detto – significa tantissimo per me. non avrei mai pensare di tornare sul podio, sono veramente contenta”. Tra le prime dieci della discesa iridata anche la sorella di Nadia Fanchini, Elena, nona al traguardo, mentre nel corso della gara abbiamo purtroppo assistito a numerose cadute, fortunatamente tutte senza particolari conseguenze: prima è toccato all’austriaca Moser, poi alla tedesca Hronek, alla svizzera Gisin e all’azzurra Merighetti, tute finite contro le protezioni a bordo pista. Peccato per la bresciana, che alla vigilia era tra le italiane più accreditate (e infatti prima di sbagliare stava registrando un ottimo tempo). Delude anche la prima in classifica del Mondiale, la slovena Tina Maze, rimasta giù dal podio e anche lontana dalle prime: dice tutto il suo sguardo sconsolato con tanto di braccia allargate come a dire “Più di così non potevo”. Pazienza: un oro e un argento li ha già in saccoccia, forse oggi ha risentito dell’assenza di Lindsey Vonn. Andando invece ad analizzare la discesa di Nadia Fanchini, giunta alle spalle solo di Marion Rolland, probabilmente per l’italiana sono stati fatali i primi 30-40 secondi di gara, caratterizzata da un finale perfetto ma da un inizio titubante. Nella parte alta della pista si va veloci e la Fanchini sembrava dover ancora prenderci confidenza – le avversarie hanno sostanzialmente fatto tutte meglio di lei nella prima metà di gara – ma si è poi scatenata nei curvoni sopraggiunti poco dopo, uscendo dall’ultimo molto più veloce di tutte le altre. Arrivata poi alla “esse” ha sfoderato nuovamente la sua classe, fino a tagliare il traguardo sperando (per circa un’oretta e mezza) di aver compiuto l’impresa.
Discesa libera donne, ordine d’arrivo:
1. Marion Rolland (Fra) 1’50″00;
2. Nadia Fanchini (Ita) 1’50″16;
3. Maria Hoefl-Riesch (Ger) 1’50″70;
4. Nadja Kamer (Svi) 1’50″74;
5. Julia Mancuso (Usa) 1’50″85;
6. Stacey Cook (Usa) 1’50″91;
7. Tina Maze (Slo) 1’51″21;
8. Andrea Fischbacher (Aut) 1’51″23;
9. Elena Fanchini (Ita) 1’51″45;
10. Elisabeth Goergl (Aut) 1’51″48.