Si apre con un pareggio la gestione Alberto Malesani per il Palermo, che ha spremuto tutte le proprie forze ma non è riuscito ad andare oltre l’1-1 (clicca qui per le pagelle e il tabellino della partita). Al Renzo Barbera i gol sono di Birkir Bjarnason per il Pescara e Diego Fabbrini per i rossonero. Proprio Fabbrini può essere considerato il migliore in campo: il fantasista ex Udinese è stato autore di numerose giocate pregevoli tra scatti, dribbling e passaggi smarcanti. Complessivamente il Palermo ha forse raccolto meno di quanto seminato: in 93 minuti di gioco i rossonero hanno ottenuto il 56% di possesso palla, contro il 44% del Pescara. I padroni di casa hanno attaccato molto, raccogliendo 16’04” di supremazia territoriale (il dato che misura i minuti trascorsi nella metacampo avversaria), giocando in tutto 707 palloni e tirando in porta per 15 volte. Meno volta all’attacco la partita del Pescara, che però non si è limitato a difendersi come dimostrano i 12 tiri (4 in porta) e i 10’41” di supremazia territoriale (568 invece i palloni giocati dagli abruzzesi). Alla lunga il Palermo è stato più pericoloso, in particolare negli ultimi 15 minuti in cui ha attaccato con quasi tutti gli effettivi in campo. Per questo l’indice di pericolosità dei siciliani arriva sino al 50,5%, mentre quello del Pescara si ferma al 43.4%, dato comunque non disprezzabile. A livello individuale si è distinto Ezequiel Munoz, difensore argentino del Palermo: risulta primo nella classifica dei palloni recuperati (32) e secondo in quella dei passaggi riusciti (64) e addirittura dei tiri in porta, 3 a pari merito coi compagni Fabbrini ed Egidio Arevalo Rios. Munoz è stato in due occasioni ad un passo dal gol personale: nel primo tempo ha spedito fuori di un niente un colpo di testa da distanza ravvicinata, mentre nel secondo ha girato bene al volo un cross da destra, trovando però attento il portiere avversario, Mattia Perin. Il centrocampista del Pescara Gaetano D’Agostino è il giocatore con più tiri in porta all’attivo, 4: tutti senza fortuna, ma l’ex regista del Siena si è reso utile in altri modi. Sua infatti la punizione ben calibrata che ha permesso all’islandese Bjarnason di segnare di testa. Dopo questo pareggio il Palermo sale a 18 punti ma resta ultimo insieme al Siena, mentre il Pescara va a 21 e rimane in terzultima posizione.
I GOL – 0-1 al 73′: punizione per il Pescara, sulla fascia destra all’altezza dei 35 metri. Batte Gaetano D’Agostino, che crossa un pallone alto a giro, spiovente a centro area dove Bjarnason anticipai Dossena e di testa schiaccia alle spalle di Sorrentino. 1-1 all’80: il Palermo attacca a pieno regime. La palla arriva a destra a Nelson, che mette in mezzo a mezz’altezza: Munoz prolunga di testa sul secondo palo dove c’è Fabbrini che d’interno sinistro mette dentro.
Alberto Malesani, neo allenatore del Palermo, analizza così -ai microfoni di SkySport- il pareggio ottenuto contro il Pescara: “È una piccola inversione di tendenza, anche se tutti si aspettavano la vittoria. Nel primo tempo abbiamo creato le uniche opportunità da gol, mentre nella ripresa dopo lo svantaggio siamo stati bravi a compattarci e recuperare (…) Sono qui da 5 giorni e ho avuto la squadra a disposizione per poco, ma un’idea sulla situazione me la sono fatta. Credo che questa squadra sia bloccata psicologicamente perché si è ritrovata all’ultimo posto dopo essere partita con ben altri obiettivi. Ora bisogna resettare tutto e pensare solo che dobbiamo salvarci. Ho un’altra età e ho voglia di emozioni forti, per questo ho accettato l’offerta di Zamparini“. Questo invece il commento di Cristiano Bergodi, allenatore del Pescara, nel dopopartita di SkySport: “C’è rammarico per aver perso questi due punti. Alla fine ne avremmo anche meritato tre e forse è subentrata un po’ di paura quando ci trovavamo in vantaggio. Almeno abbiamo fermato la striscia negativa di risultati quindi siamo soddisfatti, anche per il fatto che la prestazione è stata comunque buona“.