Parma–Genoa, “aperitivo” delle 12:30 della ventiquattresima giornata, termina a reti inviolate dopo 90′ poco appetitosi (clicca qui per le pagelle e il tabellino). Come la leggera neve che macchia il Tardini, l’anticipo della domenica è una partita che si scongela solo dopo un tempo di gioco. La prima frazione, contraddistinta da qualche giocata esemporanea di Bertolacci e Belfodil, lascia poi spazio a una ripresa più grintosa, accesa dallo spirito di salvezza del Grifone che, con la cura Ballardini e i correlativi acquisti di gennaio, pare essere un’altra squadra. Dopo l’intervallo, in un quarto d’ora Bertoclacci colpisce due legni. Prima un incrocio su tiro dalla distanza che ricorda il gol della scorsa giornata contro la Lazio; poi un palo sugli sviluppi di una confusa azione in area. Nel mezzo il trentanovenne Pavarini, il portire più anziano della Serie A, si vede sorvolare un diretto di Rigoni che oggi verrà ricordato solo per tale conclusione. Sembra proprio che l’inerzia della partita volga a favore degli ospiti che possono anche godere di una buona delegazione di tifosi venuti a loro supporto, in un momento di impegnativa scalata di classifica. Donadoni, che alle 12:35 aveva già perso Mariga per l’ennesimo sfortunato infortunio, inserisce l’ex Udinese Coda per Benalouane, trovando più compattezza in difesa. Al 65′ arriva la prima vera occasione per il Parma con Amauri, che riceve un traversone basso da Biabiany e crea alla sua maniera (difesa del pallone e girata di destro) il possibile 1-0, negatogli da Frey. Il Genoa si impaurisce e concede campo al Parma. Poco dopo è Belfodil a essere pericoloso ma il suo colpo di testa è di poco alto; stessa sorte ha nel finale il tiro al volo di Bianany dal limite. Nel mezzo tanto parapiglia a centrocampo come durante lo scialbo primo tempo. A Ballardini sembra andare bene così, e dopo Marco Rigoni, uscito al 68′ per Vargas, si gioca gli altri due cambi nei 5′ conclusivi: Immobile e Oliveira rilevano il tandem, non ancora dalla grande intesa, Borriello e Bertolacci. Questa è stata Parma–Genoa, una di quelle partite in cui si preferisce rimandare a data da definirsi i timori o le ambizioni di fine primavera. Le squadre in effetti hanno giocato 20 minuti ciascuna, solo dopo il thè caldo del 45′. Al triplice fischio il presidente Ghirardi, inquadrato in tribuna, non gradisce; il pubblico del Tardini si sfamerà con un fastidioso pranzo fuori orario mentre ci si accorge che non si vince da più di un mese. Il Genoa dal canto suo torna a casa con un punto in trasferta che non fa mai male, convinta che la squadra c’è e l’impegno pure: manca solo il fiducioso traguardo.
Al termine della partita terminata a reti bianche contro il Genoa, il tecnico del Parma Roberto Donadoni si mostra soddisfatto a metà ai microfoni di Sky Sport. Il tecnico ducale accoglie il pareggio a braccia aperte, ammettendo che c’è da migliorare. “Nelle ultime due partite non abbiamo raccolto nulla, pur giocando bene: la partita di oggi quindi poteva essere difficile, il Genoa si è difeso bene, ma abbiamo tenuto botta lottando sul loro stesso terreno. Nel secondo tempo c’è stata la voglia di fare risultato pieno e segnare, però rischiavamo di scoprirci: c’abbiamo provato, anche loro hanno preso un palo e una traverso e questo ha creato difficoltà psicologiche“, le parole di Donadoni. Sul risultato finale: “Alla fine penso che il risultato sia giusto. Oggi per noi non è stata una bella partita, anche l’avversario non ci faceva giocare bene, abbiamo lottato alla pari del Genoa dal punto di vista fisico, in questo momento forse non siamo così brillanti ed anche dal punto di vista psicologico non potevamo esprimerci al meglio. Sappiamo di dover fare meglio, ma bisogna anche sapersi accontentare“. Il tecnico del “Grifone” ha parlato ai microfoni di “Sky Sport” al termine della sfidaterminata per 0-0 contro il Parma, questa la sua disamina della gara: “Non so bene cosa sia cambiato con il mio arrivo, so di avere a disposizione un’ottima rosa ed al Tardini penso sia maturato un risultato giusto. Non è stata una bella gara, molto tattica, con entrambe le squadre che sono parse un po’ timorose. Il Parma è un’ottima squadra che può fare un campionato sereno da qui alla fine vista la posizione in classifica. Oggi potevamo essere un po’ più pericolosi in avanti, dovevamo essere più incisivi in alcuni frangenti, ma non scordiamoci che davanti avevamo il Parma, una delle migliori squadre per quanto concerne il rendimento interno. Matuzalem più arretrato rispetto al mio periodo alla Lazio? Sì, avevamo Baronio in quella Lazio, e Ledesma non giocava perché l’allenatore era “pazzo”… Matuzalem è un calciatore particolarmente polivalente, può fare tutti i ruoli del centrocampo molto bene. Deve giocare con la palla tra i piedi“.