Si chiude sull’1 a 1 la prima frazione di gara di Atalanta-Pescara, lunch match di questa ventottesima giornata del massimo campionato italiano. Stadio Fratelli d’Italia totalmente esaurito e società bergamasca che per l’occasione ha venduto i biglietti d’ingresso a prezzi stracciati, da 1 a 5 euro: per l’Atalanta, infatti, questa può essere la partita con cui dire definitivamente addio alla zona retrocessione e i sostenitori nerazzurri sono accorsi sugli spalti per sostenere al massimo la formazione guidata da Colantuono. Situazione diversa per gli ospiti, provenienti da otto giornate disastrose che hanno fruttato alla squadra un solo punto: dopo la decisione della società, ecco fare il proprio debutto in panchina il giovanissimo Cristian Bucchi che soffia a Andrea Stramaccioni il titolo di allenatore di Serie A con meno anni. Dopo 24 minuti di gioco sembrava mettersi tutto bene per il tecnico degli abruzzesi: D’Agostino, tra i migliori in questa prima frazione di gioco, raccoglie palla al limite dell’area e lascia partire un sinistro incantevole che si va a infilare quasi sotto il sette. Pescara in vantaggio e stadio Fratelli d’Italia ammutolito. L’Atalanta però non si scompone e dal minuto successivo si lancia in vanti in cerca del pareggio: Bonaventura, autore di una doppietta settimana scorsa a Siena, entra in area dopo una bella percussione e viene ingenuamente atterrato da Zanon. L’arbitro Celi indica il dischetto e Denis si incarica di tirare il calcio di rigore: palla da una parte, Pelizzoli dall’altra. L’Atalanta conquista al minuto 35 il pareggio tanto cercato e costringe il Pescara a dover rifare tutto da capo. Senza concedere il recupero, il direttore di gara manda le due squadre negli spogliatoi.
Nonostante la disastrosa situazione in classifica, la squadra cerca la riscossa con il nuovo tecnico, Cristian Bucchi. Primo tempo non eccezionale, ma ordinato e segnato dallo splendido tiro di D’Agostino che fa sognare la formazione per 10 minuti, fino al pareggio di Denis.
Va sotto di un gol dopo 25 minuti, ma non lo merita. L’Atalanta gioca meglio per tutto il primo tempo, anche se crea poche occasioni e si rivela poco cinica davanti alla porta. Mentre Colantuono si sbraccia in panchina, ci pensa Denis a riportare la situazione in parità.
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