In teoria, una Olimpiade invernale ospitata in Russia non dovrebbe avere a che fare con problemi di carenza di neve e temperature troppo alte. Se però la prima edizione dei Giochi d’inverno che verrà ospitato dall’immenso Paese euroasiatico si disputerà a Sochi, cioè una località balneare sul Mar Nero che per i russi è la più importante meta del turismo estivo, qualcosa può non funzionare anche da questo punto di vista. Le gare di montagna saranno ospitate da impianti distanti circa 30 minuti d’auto dalla costa, e che subiscono dunque l’influsso del mare sul clima. Diverse discipline quest’anno hanno ospitato gare di Coppa del Mondo sulle piste olimpiche, e ci sono stati diversi rinvii per mancanza di neve, temperature alte oppure pioggia. Uno scenario che gli organizzatori naturalmente temono moltissimo se dovesse ripetersi alle Olimpiadi, e si stanno muovendo per scongiurarlo: in questi giorni è scattato il piano per immagazzinare 500.000 metri cubi di neve fresca da utilizzare nel prossimo inverno. Conservati insieme, con coperte termiche che li proteggano dal caldo estivo, si scioglieranno solo in parte e costituiranno la base su cui poi aggiungere la neve “sparata” dai cannoni e naturalmente da quella che si spera cadrà dal cielo.