Guardando l’altimetria, viene il mal di testa. Questa è la settima tappa del Giro d’Italia 2013, il giorno abruzzese della Corsa Rosa. Il mal di testa verrà ai corridori forse, di certo non agli spettatori e ai tifosi, perché la Marina di San Salvo-Pescara (177 km) si annuncia come una delle frazioni più belle di questa edizione numero 96 del Giro. Il profilo altimetrico non lascia spazio a dubbio: di pianura ci saranno pochissimi chilometri, il resto saranno saliscendi continui, degni di una grande classica del Nord o – per rimanere da queste parti – delle tappe che spesso decidono il vincitore della Tirreno-Adriatico. E’ successo anche quest’anno, con lo splendido attacco di Vincenzo Nibali a Chris Froome nella penultima tappa che ha regalato al siciliano il successo nella Corsa dei Due Mari. Naturalmente al Giro questa tappa non potrà decidere il successo finale, ma potrebbero registrarsi distacchi significativi. Sicuramente è una delle tappe che lo Squalo attende e che Bradley Wiggins invece teme, ma possiamo aspettarci all’attacco anche Ryder Hesjedal e Cadel Evans, che abbiamo già visto molto attivi nei giorni scorsi. Detto che il meteo sarà un’altra variabile da considerare, dal momento che è prevista pioggia, andiamo dunque ad analizzare il percorso. Partenza da Marina di San Salvo alle ore 12.40 (ritrovo dalle 11.15 in piazza Colombo). La prima avvertenza è che descrivere tutti gli strappi e le salitelle è praticamente impossibile, ma sono gli ultimi 50 km la parte più impegnativa. La prima salita che avrà il “titolo” di Gran Premio della Montagna è quella di Villamagna (quarta categoria, al km 124,6), ma sono quelli successivi i più insidiosi. Sullo strappo di Chieti-Pietragrossa (Gpm di terza categoria al km 138,8) si raggiungono pendenze del 16%, su quello immediatamente successivo di Chieti-Tricalle (km 142,4) addirittura del 19%. A renderlo ancora più interessante, il fatto che a Tricalle gli organizzatori non hanno posto un Gpm ma un traguardo volante con abbuoni, che dunque potrebbe scatenare ancora di più la bagarre visto che andrà ad incidere sulla classifica generale. Al km 150,9 altro traguardo volante a Chieti Scalo, questa volta in uno dei rari tratti pianeggianti della tappa, poi ecco un’altra salita durissima verso Santa Maria de Criptis (Gpm di terza categoria al km 157,3) con punte fino al 18%.
L’ultimo Gpm è quello di quarta categoria a San Silvestro (km 169,6), strappo fino al 14% la cui sommità sarà a meno di 8 km dall’arrivo. Trampolino ideale per l’attacco finale per il successo di tappa, con una doverosa avvertenza: si parla sempre delle salite, ma anche le discese potrebbero essere determinanti, dal momento che saranno altrettanto complicate, e se l’asfalto sarà bagnato potranno esserlo ancora di più. Pianeggianti solo gli ultimissimi chilometri prima dell’arrivo, posto in piazza Repubblica e previsto come sempre intorno alle ore 17.15. Quasi impossibile azzardare un pronostico, perché la tappa si presta a molti diversi scenari: molto dipenderà da cosa faranno i big, di certo saranno attivi i corridori da classiche, a partire proprio dalla maglia rosa Luca Paolini – che però non è detto riesca a difendere il primato – e una citazione d’obbligo è per il padrone di casa Danilo Di Luca, che avrà motivazioni speciali.
(Mauro Mantegazza)