Passi avanti della droga nello sport. La WADA, agenzia mondiale antidoping (World Anti-Doping Agency) ha approvato nuove norme riguardanti l’uso ricreativo della cannabis. Nella fattispecie è stata alzata la soglia di positività alla sostanza dopante, portata a 150 nanogrammi per millilitro, ovvero dieci volte il livello attuale. E’ provato che la cannabis non porta alcun tipo di miglioramento fisico nelle prestazioni sportive, avendo però sull’individuo che la assume un effetto calmante, che può aumentare la predisposizione al rischio. La WADA si è mossa verso le richieste di diverse federazioni sportive che da tempo richiedono l’eliminazione della cannabis dalle sostanze proibite, proprio per il suo effetto nullo sulle performance degli atleti. In Italia è stato recentemente fondato a Racale (provincia di Lecce) il primo Cannabis Social Club a scopo terapeutico. E’ un’associazione no profit che ha l’obiettivo di fornire gratuitamente la canapa a tutte le persone che dimostrino, tramite certificato medico, di avere una patologia.