Oggi una giornata di riposo (o quasi) al Giro d’Italia. La tredicesima tappa della 96esima edizione della Corsa Rosa, Longarone-Treviso, è infatti la più breve fra tutte quelle in linea (134 km) ed è anche quasi interamente pianeggiante. Sarà dunque una giornata dedicata ai velocisti, come è anche giusto considerando che l’ultima volata è stata esattamente una settimana fa a Margherita di Savoia, e vide la vittoria di Mark Cavendish davanti ad Elia Viviani. Lo stesso identico esito si ebbe a Napoli nella prima tappa, e dunque è logico considerare il britannico come favorito e il giovane azzurro come suo primo sfidante, anche se naturalmente bisognerà verificare le condizioni di forma degli sprinter dopo una settimana che per loro è stata durissima. Tornando al percorso della tappa di oggi, la prima notazione è per la località di partenza: con il via da Longarone (ritrovo dalle ore 12.35, partenza alle 14.05) si completa il tributo del Giro al cinquantesimo anniversario della tragedia del Vajont. Dopo pochi chilometri da segnalare uno strappo che porterà la corsa a Pieve d’Alpago, dove sarà posto il primo traguardo volante (km 16,7) e che potrebbe essere l’occasione per fare partire una fuga da lontano. Altri strappi lungo il percorso sono i due Gpm di quarta categoria che andranno affrontati, cioè il Muro di Ca’ del Poggio (km 57,3) e il Montello-Santa Maria della Vittoria (km 93). Soprattutto il primo si annuncia impegnativo, avendo caratteristiche molto simili ai mitici muri delle classiche del Nord. Tuttavia, isolato nel contesto di una tappa pianeggiante di un grande Giro, e con i velocisti desiderosi di tornare alla ribalta dopo tanti giorni d’attesa, è davvero difficile pensare che possa lasciare il segno. Detto che il secondo traguardo volante sarà posto a Vidor (km 79), passiamo a descrivere il finale. Interamente pianeggiante, sarà pure caratterizzato da un circuito cittadino: strade larghe e ben asfaltate, ma non mancheranno due punti in cui fare grande attenzione, cioè due curve insidiose ai -6,8 km e -1,7 km dall’arrivo. Il rettilineo d’arrivo sarà invece lungo 1100 metri, ideale per sprigionare la massima potenza delle ruote veloci del gruppo.
Attenzione però a quella che potrebbe essere la principale insidia di oggi: il meteo lascia poche speranze, con pioggia quasi certa lungo tutto il percorso e probabilità di temporali su Treviso per il finale. Una eventualità che renderebbe tutto più difficile, anche per gli uomini di classifica che dovranno stare molto attenti ad evitare ogni possibile inconveniente.
(Mauro Mantegazza)