Il signore di Oslo è Usain Bolt. Il fenomeno giamaicano si riscatta prontamente dopo la sconfitta a Roma sui 100 metri cogliendo la vittoria nel prestigioso meeting norvegese, anche se in programma in questa tappa della Diamond League per i velocisti c’erano i 200 metri. Sulla distanza doppia il giamaicano in carriera è sempre stato ancora più fenomenale che sui 100, e lo ha confermato anche ieri sera. Non tanto per la vittoria in sé, vista la concorrenza non eccezionale, ma per l’eccellente tempo di (miglior tempo mondiale dell’anno e record del Bislett Stadium) ottenuto nonostante condizioni non facili. Infatti ad Oslo è stata una serata fredda e umida, certamente non ideale per gli sprinter, e inoltre una partenza falsa da parte di Churandy Martina ha indotto Bolt a partire con grande cautela. La curva infatti non è eccezionale, ma l’azione sul rettilineo finale si fa davvero bella, favorita anche da un vento a favore di +1.7 m/s, unico regalo della serata per il campione olimpico. Il secondo classificato, il norvegese di origini gambiane gambiane Saidy Ndure, arriva staccato di ben 57/100, una enormità in una gara così breve. “Dato il freddo non posso che essere contento” è stato il sintetico commento a fine gara: ora Bolt tornerà in Giamaica per i Trials verso i Mondiali di Mosca. Nelle altre gare, davvero notevole è stato il con cui l’etiope Meseret Defar ha vinto la gara femminile dei 5000 metri con una straordinaria progressione negli ultimi 2000; si confermano dominatrici stagionali anche la colombiana Caterine Ibarguen nel salto triplo (14.81) e la ceca Zuzana Hejnova nei 400 hs (53”60). In chiave italiana da apprezzare il successo di Leonardo Capotosti nella stessa gara al maschile, anche se questa gara non era valida per il massimo circuito Iaaf: per lui 50”33, personale e miglior crono italiano dell’anno.