Nessuno come lui. Rafael Nadal trionfa per l’ottava volta in carriera nel Roland Garros ed entra di diritto nella leggenda del tennis. Il maiorchino ha agevolmente superato, in poco più di due ore e un quarto, il connazionale David Ferrer per , scavalcando tutti i grandi campioni che nella storia degli Open hanno conquistato “solamente” sette titoli di uno stesso Slam, a cominciare dal suo grande rivale Roger Federer e Pete Sampras, che hanno entrambi in carniere sette Wimbledon. Dopo essere stato a un passo dall’eliminazione nella semifinale contro Novak Djokovic, vinta al quinto set dopo 4 ore e 37 minuti di gioco, Nadal oggi non ha dovuto faticare molto contro un avversario che ha fatto il possibile ma che niente ha potuto: Ferrer ci ha provato soprattutto nel primo set, riuscendo a sorpresa a rientrare sul 2-2 dopo aver subìto un break e finendo sotto 2-0. Sulla situaizone di parità Ferrer riesce anche a tenere il servizio, mentre sul 3 pari, dopo aver salvato due palle break, è costretto a capitolare. Nadal sale quindi sul 5-3, per poi chiudere il primo set dopo 40 minuti esatti di gioco. Nel secondo set non c’è storia: Rafa si porta subito avanti di 3 game, per poi volare fino al 5-1. A ravvivare il momento ci pensa un contestatore che entra in campo con un fumogeno e viene immediatamente portato via dagli uomini della sicurezza; rientra tutto immediatamente, prima che Nadal perda l’abbrivio giusto e soprattutto inizi a piovere, che è il vero incubo del maiorchino (sappiamo bene quanto l’interruzione gli fosse stata fatale lo scorso Wmibledon, e soprattutto come Rafa possa pagare condizioni climatiche non esaltanti) Dopo aver restituito un break, Nadal chiude anche il secondo sul 6-2 in un’ora e 35 minuti. Terzo set ormai segnato e il leggendario trionfo di Nadal viene interrotto solamente per qualche minuto dalla pioggia, che effettivamente arriva; ma è poca cosa, e soprattutto questo Nadal, il più forte giocatore di sempre sulla terra, non può essere messo in crisi nemmeno da qualche goccia che scende dal cielo. Il maiorchino si porta infatti subito sul 2-0, con Ferrer capace di rientrare e resistere solo fino al 3-3. Poi molla: resta un ottimo giocatore, che paga semplicemente la sfortuna di avere avuto il suo exploit migliore nel momento in cui quattro signori si sono presentati sul circuito. Finisce con Nadal nella leggenda, quasi un anno dopo che un infortunio lo aveva tenuto fuori per otto mesi. E adesso, sotto con Wimbledon: per cancellare la maledizione, e prendersi un altro Slam. Intanto sono 12: Federer è sempre più vicino.