Un Napoli decisamente meno brillante di quello visto ieri si fa battere 3-1 dal Porto e rinuncia alla vittoria finale della Emirates Cup. Questo è un dettaglio: il trofeo contava il giusto, cioè per la soddisfazione personale. Siamo al 4 agosto e le coppe vere arriveranno; ragionando allo stesso modo Rafa Benitez non può certo dirsi del tutto preoccupato da questa sconfitta, anche se onestamente il Napoli visto oggi ha sofferto per 90 minuti la maggiore freschezza di un Porto più avanti nella preparazione e che ha sempre avuto il pallino del gioco sfiorando nella ripresa anche più reti. Per i partenopei gol di Pandev su calcio di rigore, poi nella ripresa il Porto ha preso nuovamente il sopravvento e ha legittimato la superiorità, arrivando a segnare tre gol. Poche le note positive: Pandev e Fernandez su tutti (autogol a parte), Rafael sempre attento e uno Dzemaili volenteroso. Da rivedere Higuain, in ritardo di condizione, e Mertens che è cresciuto nella ripresa dopo 45 minuti francamente da punto interrogativo. Nel Porto non è entrato Jackson Martinez: può essere un segno di qualcosa, pur se è vero che Benitez non ha fatto giocare Lorenzo insigne.
La ripresa si apre con il doppio cambio di Benitez: Higuain e Hamsik per Calaiò e Radosevic. Lo slovacco va a giocare in mezzo al campo, ma il piano tattico resta lo stesso. Porto padrone del campo con i partenopei che provano ogni tanto a farsi vedere dalle parti di Helton. Tuttavia, al 50′ è parità: gran palla filtrante di un Quintero di gran lunga migliore in campo, Dossena sbaglia il fuorigioco e Ghilas trafigge Rafael in uscita con un destro in diagonale. Comincia poi la girandola dei cambi: entrano Raul Albiol e Maggio, nel Porto Fonseca manda dentro Ricardo per Alex Sandro. Il Napoli prova a reagire e ha un’ottima occasione: Higuain mette giù in area e aspetta l’inserimento di Callejon, che tira con il destro e trova la respinta di Helton, bravissimo anche sul tap-in di Zuniga. Sembra il segnale della riscossa, ma dura poco: Dzemaili si presenta davanti a Helton ma viene chiuso al momento di saltarlo e concluderlo, sul rovesciamento di fronte uno straripante Varela trova prateria e cross sulla destra, Fernandez nel tentativo di liberare mette in porta. Finisce qui: i partenopei non ne hanno più anche se entrano Behrami e Novothny, cambia anche il Porto e un minuto dopo l’ingresso in campo Lica soffia palla a un Dossena più che distratto e fa 3-1. Poco prima, Varela aveva messo fuori da pochi passi una girata su cross da destra. Vince 3-1 il Porto: per Benitez il prossimo appuntamento è quello del 9 agosto, contro il Benfica.
Il tabellino – NAPOLI-PORTO 1-3
Marcatori: 43′ rig. Pandev (N), 50′ Ghilas (P), 68′ aut. Fernandez (P), 78′ Lica (P)
Rafael;Zuniga (83′ Novothny), Fernandez, Gamberini (62′ Raul Albiol), Dossena; Radosevic (46′ Hamsik), Dzemaili; Callejon (74′ Behrami), Pandev (56′ Maggio), Mertens; Calaiò (46′ Higuain). All. Benitez
Helton; Fucile, Otamendi, Mangala, Alex Sandro (65′ Ricardo); Fernando, Hector Herrera (89′ T. Rodrigues); Varela (77′ Lica), Quintero (72′ Iturbe), Josué (77′ Carlos Eduardo); Ghilas (83′ D. Reyes). All. Fonseca
Ammoniti: Dossena (N)
Clamoroso errore di Dossena, che dopo aver recuperato palla in area di rigore si addormenta e se la fa soffiare da Lica che, appena entrato in campo, non ha problemi a girarsi e battere Rafael di sinistro. Partita virtualmente chiusa.
Un autogol di Federico Fernandez rompe nuovamente l’equilibrio della partita. Ora il Porto è avanti, ma il Napoli meriterebbe il raddoppio per quanto fatto vedere sul campo.
All’intervallo il Napoli è in vantaggio 1-0 sul Porto. Decide un calcio di rigore di Goran Pandev, procurato dallo stesso macedone che interviene su un pallone vagante in area e viene toccato da dietro da Fernando. Decisione fiscale ma che ci può stare: Pandev spiazza Helton e così si chiude il primo tempo. Il Porto fa decisamente meglio: Jackson Martinez è in panchina, davanti c’è Ghilas che vede pochi palloni e sull’unico buono (cross di Josué da sinistra) non trova lo stacco giusto. Il Napoli, che fa tanto turnover, non riesce a giocare troppo; aspetta dietro gli avversari, si fa un po’ schiacciare nella sua trequarti ma non corre troppi pericolo, solo qualche tiro da fuori che non trova la porta. Anzi, la migliore occasione gol a parte è dei partenopei: Zuniga trova la verticalizzazione per Pandev che arriva all’uno contro uno con Helton ma aspetta troppo e viene beffato da Otamendi, che da dietro gli sporca il possesso del pallone. Nel secondo tempo ci aspettiamo tanti cambi: Higuain e Raul Albiol su tutti, ma anche Lorenzo Insigne (male Callejon e Mertens sugli esterni) e qualcuno a centrocampo dove Radosevic ha recuperato molti palloni ma si è dimostrato ancora poco maturo in fase di impostazione.
Ed ecco il gol del Napoli. Che passa in vantaggio dopo un calcio di rigore battuto magistralmente da Goran Pandev che spiazza il portiere avversario. Incolpevole nella circostanza, il rigore era imparabile. Il penalty è scaturito da una verticalizzazione di Mertens che duetta con Pandev ma Fernando lo mette giù e causa il penalty.
Ci siamo: Napoli-Porto sta per cominciare. Le due squadre hanno già effettuato il riscaldamento e si preparano a iniziare la partita, secondo appuntamento della Emirates Cup. Rispetto alle ipotetiche formazioni, ci sono delle novità messe in campo da Rafa Benitez: confermato Rafael tra i pali, Zuniga gioca a destra con Dossena a sinistra, in mezzo Fernandez-Gamberini. A centrocampo c’è, come da previsioni, Josip Radosevic insieme a Dzemaili; titolare anche Mertens, ma a riposarsi sono Hamsik e Insigne, con Callejon titolare a destra e Pandev che arretra la sua posizione andando a giocare sulla trequarti. L’unica punta è Emanuele Calaiò: ancora panchina per Gonzalo Higuain, comunque pronto a dare il suo contributo. Ora non resta che dare la parola al campo: la diretta di Napoli-Porto sta per cominciare…
Si gioca oggi alle ore 15 Napoli-Porto, secondo impegno nel giro di due giorni per il Napoli. La partita è valida per la Emirates Cup 2013: si tratta di una manifestazione che l’Arsenal organizza nel proprio stadio in onore dello sponsor, che compare sulle maglie e dà il nome all’impianto di gioco che è la casa dei Gunners dal 2006. La competizione prevede la partecipazione di 4 squadre che si affrontano in un girone all’italiana, ma con una particolarità: ogni formazione gioca solo due partite (per esempio, quest’anno il Napoli non affronta il Galatasaray). Vince ovviamente la squadra che ha ottenuto più punti, ma è importante anche il numero di reti realizzate: infatti, per ogni gol fatto si aggiunge un punto in classifica. Le italiane hanno sempre preso parte a questo torneo, ma con risultati scarsi: nel 2007, edizione inaugurale, l’Inter perse entrambe le sue partite; la Juventus nel 2008 battè l’Arsenal ma perse poi nettamente contro l’Amburgo; nel 2010 il Milan pareggiò entrambe le sue sfide, contro Arsenal e Celtic. Solo nel 2012 la Emirates Cup non si è disputata: sarebbe stata in concomitanza con le Olimpiadi. Nell’albo d’oro ci sono tre vittorie per i Gunners (2007, 2009 e 2010), una per l’Amburgo nel 2008 e una per i New York Red Bulls nel 2011. Quest’anno le partecipanti sono i padroni di casa, il Napoli, il Porto e il Galatasaray. Nella prima giornata, giocata ieri, Arsenal e Napoli hanno pareggiato 2-2, mentre i turchi hanno battuto 1-0 i lusitani. Dunque, in classifica comanda il Porto con 4 punti, seguito da Napoli e Arsenal con 3.
Il Napoli di Rafa Benitez prosegue nel suo precampionato. Dopo le prime partite di “riscaldamento”, contro rappresentative locali, il vero test è arrivato proprio contro il Galatasaray, al San Paolo nella serata in cui sono state presentate le maglie per la prossima stagione. E’ finita 3-1 per i partenopei, che hanno fatto vedere un gran bel gioco nel primo tempo salvo poi calare nella ripresa ma riuscire a vincere la partita. Il calo c’è stato anche ieri: è una cosa sulla quale Benitez deve lavorare, ma che al momento non lo preoccupa troppo visto che si tratta pur sempre di calcio d’agosto. Anzi: la squadra sta crescendo, ci sono elementi che più di altri stanno interpretando bene i nuovi schemi (Pandev e Insigne sono andati ancora a segno) e ora si tratta di inserire al meglio i nuovi. Per questo oggi Benitez dovrebbe lasciare a riposo Callejon, apparso un po’ affaticato, dare spazio a Mertens e Higuain dal primo minuto e provare qualche variazione sul tema, pur mantenendo salda la sua filosofia di gioco. Gli impegni continueranno (il 9 agosto c’è il Benfica), la stagione comincerà presto e bisognerà farsi trovare pronti. E’ il caso di Raul Albiol, probabile titolare anche per capire se possa essere una guida sicura per il reparto arretrato in assenza di Cannavaro, o se invece i due debbano necessariamente giocare insieme. Il Porto ha cambiato molto in estate: sono partiti solo in due, ma si trattava di elementi fondamentali come il cannoniere James Rodriguez e il cervello di centrocampo Joao Moutinho. Entrambi hanno ceduto alle lusinghe del Monaco, il club lusitano ha incassato 70 milioni di euro che per il momento non sono stati reinvestiti sul mercato, pure se qualcuno è arrivato, come Juan Quintero dal Pescara e Hector Herrera, centrale di centrocampo. La sensazione è che il grande acquisto debba ancora arrivare, soprattutto se verrà venduto anche Jackson Martinez, che piace proprio al Napoli e potrebbe arrivare a versare la clausola rescissoria da 40 milioni di euro. Per ora Pinto da Costa non si preoccupa troppo: il Porto ha sempre ricavato molto dalle loro cessioni e investito molto bene, è sempre riuscito a creare formazioni competitive che hanno fatto la loro strada anche in Champions League. Quest’anno non dovrebbe cambiare registro, ma si vedrà.
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